Spesso la figura del logopedista è associata a quella dell’ortodontista per aiutare a sistemare disturbi legati alla bocca. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipica, i frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale
La strategia è quella la collaborazione tra ortodontista e logopedista ma quando deve intervenire il primo e quando il secondo e poi, in caso di problemi di malocclusione quando è possibile risolverli solo con intervento del logopedista e quando in caso di problemi del linguaggio è necessario l’intervento dell’ortodontista?
Le difficoltà articolatorie sono strettamente correlate alla posizione della lingua, alla tonicità del distretto bucco-linguo-facciale e al loro punto articolatorio. Tutti i fonemi infatti vengono classificati per luogo, modo articolatorio e tipo di articolazione. Qualora, infatti, per svariate complicanze, non fosse possibile usufruire del corretto punto articolatorio, il logopedista è costretto a trovare posizioni di compenso per permettere al paziente di pronunciare quel fonema.
Per quanto riguarda le abitudini viziate invece, le principali che si riscontrano sono:
· succhiamento del dito;
· uso prolungato del ciuccio o del biberon;
· onicofagia;
· lapisfagia;
· masticazione delle guance;
· masticazione o succhiamento di pezzuole di stoffa o vestiti.
Tutte queste abitudini scorrette, se non eliminate, provocano mal occlusioni, morsi aperti, palati ogivali… con ovvie ripercussioni sul versante fonetico- fonologico: interposizioni linguali anteriori, fuoriuscita di aria dai lati della bocca, errata pronuncia di alcuni fonemi per impossibilità di usufruire del corretto punto articolatorio.