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Tag: igiene orale

La cura e la prevenzione dei denti a Carnevale

Arriva quel periodo dell’anno dove si mangiano frittelle, chiacchiere e tani altri dolci ricchi di zuccheri: nocivi per la nostra salute orale. Ovviamente non dobbiamo rinunciare a tutto ciò. Tuttavia occorre prendersi cura della propria salute orale seguendo delle semplici regole.

Mangiare cibi zuccherati solo durante i pasti

Mentre si pranza o si cena, la saliva prodotta in bocca neutralizza la produzione degli acidi batterici.

Non stuzzicare tra i pasti

Oppure, se si fanno degli spuntini con cibi zuccherati tra un pasto e l’altro, bisogna lavarsi i denti il prima possibile per prevenire una carie. In mancanza di uno spazzolino da denti, sarebbe consigliabile masticare una gomma senza zucchero per aumentare la quantità di saliva in bocca ed eliminare gli acidi che si potrebbero formare all’interno della cavità orale.

Assicurarsi di lavare i denti almeno due volte al giorno

per prevenire carie e la formazione di placca e tartaro. L’ideale sarebbe lavare i denti dopo ogni pasto. Inoltre, bisogna ricordarsi di usare il filo interdentale almeno una volta al giorno per mantenere denti e gengive sani e forti. Oltre allo spazzolamento quotidiano e al filo interdentale, un collutorio antimicrobico aiuta a ridurre i batteri e a prevenire le carie.

Bere molta acqua.

L’acqua contiene fluoro e calcio che aiutano a proteggere i denti rafforzando lo smalto. L’acqua inoltre aiuta ad idratare la bocca evitando infezioni e rallentare la formazione di tartaro.

Quindi a Carnevale, qualche dolcetto si può mangiare, ma non bisogna dimenticare la pulizia costante e quotidiana dei denti. Praticare un’accurata igiene orale aiuta a mantenere una bocca sana.

Assicurati di visitare regolarmente il tuo dentista anche durante le vacanze.

Se hai ulteriori dubbi o domande non esitare a contattarci!

Dental One Soziglia 010/9912857

Dental One Donghi 010/508017

Dental One Varazze 019/7702017

Perchè si forma il tartaro?

Come avviene la formazione del tartaro? Quando non viene effettuata una corretta e frequente igiene orale, i batteri presenti nella bocca, insieme ad altre sostanze presenti nei cibi come zuccheri, carboidrati e proteine, formano la placca batterica, una sottile pellicola che ricopre i denti all’altezza della gengiva.

Ne garantisce la rimozione completa l’intervento del dentista o dell’igienista dentale con strumenti appositamente manovrati, in un processo chiamato detartrasi o ablazione tartaro. 

Il tartaro ha un colorito giallognolo, ma raramente può subire variazioni di colore dal bianco al grigio scuro. Ciò dipende dalle sostanze con le quali viene a contatto. Ad esempio il fumo di sigaretta tende a scurirlo.

Ci sono due tipologie di tartaro:

  • Il tartaro che si trova sulla parte esterna dei denti: si forma in breve tempo, presentandosi sotto forma di piccole incrostazioni bianche o giallognole sul dente.
  • Il tartaro che si trova sotto la gengiva, all’interno delle tasche parodontali, è di colore rossiccio per via di piccole emorragie gengivali.

Quest’ultimo tipo di deposito di tartaro non è visibile nell’immediato, ma è molto pericoloso perché spesso è l’origine di malattie come la parodontite . Questi depositi di batteri, infatti, possono essere tossici per i tessuti molli.

Il tartaro sottogengivale spesso provoca alitosi.

Il formarsi di carie inoltre, è legato alla presenza di tartaro e batteri in bocca.

COME SI FORMA IL TARTARO NEI DENTI?

Dopo i pasti i residui di cibo che rimangono in bocca sono attaccati da alcuni batteri che formano sulla superficie dei denti una patina incolore, detta anche placca batterica . Placca e tartaro sono strettamente correlati: se la prima non viene rimossa attraverso la classica igiene orale domiciliare entro 12-18 ore, si calcifica iniziando a produrre depositi di tartaro.

La placca si associa a sali calcarei e fosfati presenti nella saliva e forma una concrezione dura e molto adesiva. Proprio per questo i depositi si trovano più spesso vicino alle ghiandole salivari.

Per reagire all’attacco batterico, la gengiva si gonfia e si allontana sempre più dal dente. Il solco gengivale aumenta fino a formare una tasca in cui penetrano più di 400 tipi diversi di batteri che possono esserci nel cavo orale.

Questi microrganismi patogeni possono vivere anche in assenza di ossigeno, quindi riescono a proliferare nella tasca paradontale causando seri danni alle strutture di sostegno del dente.

I sintomi iniziali sono una maggiore mobilità dentale, sanguinamento gengivale e dolore diffuso, fino alla definitiva caduta del dente.

In alcuni casi l’infezione può migrare nel circolo sanguigno e coinvolgere anche altri tessuti o organi.

Prima di arrivare a questa situazione , vi consigliamo di fare delle sedute di igiene dentale minimo due volte all’anno.

Noi di Dental One abbiamo fissato con i nostri pazienti un protocollo di richiamo e alla scadenza del tempo stabilito dall’igienista effettuiamo il richiamo , cosi da essere il più possibile regolari nell’ igiene orale .

Per info contattateci allo 010/9912857

Quali sono gli strumenti principali del dentista?

Gli strumenti del dentista che normalmente trovano spazio in uno studio o in un ambulatorio sono i seguenti:
• Trapani – a loro volta si possono distinguere in elettrici o a turbina. I primi sono azionati da motori miniaturizzati su cui sono installati dei terminali di varia forma e angolazione. La loro velocità non è altissima, raggiunge circa 40mila giri al minuto, con l’eccezione di particolari supporti “moltiplicatori”, che permettono di aumentarne la potenza fino a 200mila giri al minuto. Il vantaggio dei trapani a motore elettrico è la loro maggiore sensibilità di utilizzo negli interventi chirurgici più delicati, oltre che la probabilità nettamente più bassa di trasmettere potenziali infezioni da paziente a paziente. I secondi, vale a dire i trapani a turbina, sfruttano l’azione dell’aria compressa, sono meno maneggevoli e sensibili ma molto più potenti, raggiungendo fino a 500mila giri al minuto. Con questa velocità si possono effettuare tagli e preparazioni direttamente sullo smalto, con largo uso nell’implantologia.
• Riunito odontoiatrico – vero e proprio cuore dello studio odontoiatrico che costituisce il fulcro di tutta l’attività. Si tratta di una postazione poli-funzionale che combina più elementi come la poltrona (con schienala reclinabile e regolabile), lo schermo (display che consente di visionare l’interno della bocca con ausilio di videocamere intra-orale), la lampada (per illuminare il capo operatorio), la sputacchiera, la faretra, la pedaliera dei comandi, l’aspira saliva, il porta-bicchiere e il portatray (braccio meccanico di supporto a cui sono agganciati vassoi, materiali e utensili vari).

dentista strumenti riunito
• Faretra – unità su cui sono montati i vari strumenti del dentista (manipoli, turbina, siringa con getto d’aria o acqua). L’unità è gestita dall’operatore tramite una pulsantiera nella parte alta e una pedaliera nella parte bassa.
• Lampada fotopolimerizzatrice – non ha mera funzione illuminante ma consente di attivare il principio attivo contenuto nelle resine utilizzate nelle otturazioni e nelle ricostruzioni dentali. L’effetto è un indurimento rapido delle catene polimeriche e quindi del materiale. Questo tipo di lampada trova anche utilizzo diagnostico, aiutando a rilevare le carie su canini e incisivi, attraverso il procedimento della transilluminazione. In pratica la zona colpita da infezione, una volta esposta alla particolare frequenza luminosa, apparirà di colore diverso rispetto al resto del dente.
• Unità radiografica – le apparecchiature di ultima generazione hanno permesso di dire addio alle tradizionali pellicole radiografiche, ora l’intero meccanismo sfrutta la tecnologia digitale, con minore esposizione dei pazienti alle radiazioni ionizzanti e senza la necessità che il personale addetto maneggi sostanze chimiche. Anche sotto il profilo del rendering, i software tridimensionali hanno reso più efficiente la manipolazione del concept grafico, con maggior comodità di archiviazione e fruizione delle immagini raccolte. Strumenti innovativi (occhiali, caschetto), danno la possibilità di ingrandire il campo di lavoro da 2X fino a 40X (stile microscopio).
• Laser – effetto antibatterico, coagulante, sbiancante, modellante in odontoiatria restaurativa e conservativa, rilevazione delle carie.
• Autoclave – prezioso e insostituibile elemento per la sterilizzazione e decontaminazione degli strumenti del dentista.
• Utensili e strumenti – spatole, sonde dentali, frese, pinze, specchietti, scavini.
• Strumenti monouso e presidi protettivi per l’operatore e l’assistente – bicchieri di plastica, aghi, aspira-saliva, guanti, mascherina, occhiali.
• Lampade sbiancanti – apparecchiature impiegate principalmente in odontoiatria estetica, utilizzate per attivare il processo di ossidazione nelle sostanze schiarenti dello smalto (perossido di idrogeno o perossido di carbamide). La loro funzione è quella di accelerare l’azione chimica delle paste e dei gel applicati sulla superficie dentale, previa accurata detartrasi e rimozione della placca.

Cosa è una radiografia Endorale ?

La Radiografia Endorale è un esame radiologico odontoiatrico che viene utilizzato per avere informazioni su uno o più denti, in genere non più di 3. … Tale indagine riesce a mettere in evidenza l’anatomia del dente di interesse, permettendo di analizzare le sue parti, cioè corona, radice e gengiva.

Attraverso la radiografia endorale, un esame di radiologia odontoiatrica, il dentista può avere informazioni specifiche riguardanti una zona circoscritta della bocca del paziente, in genere di un paio di denti al massimo. Le informazioni che possono essere rilevate da questa radiografia riguardano la radice, la gengiva, il legamento parodontale e l’osso alveolare.

*Tipi di radiografie endorali

  • Radiografia endorale bite-wing: indicata per verificare l’eventuale presenza di carie.
  • Radiografia endorale periapicale: mostra l’intera lunghezza di ciascun dente, dalla corona alla radice ed è la più indicata per valutare la condizione di un granuloma o di un ascesso dentale.
  • Radiografia endorale occlusale: è più grande rispetto alle precedenti e consente di ottenere la rappresentazione dei ¾ circa di un’arcata.

*Come si effettua?   

Viene definita “endorale” in quanto si effettua con il supporto di una lastrina che viene inserita proprio all’interno della bocca del paziente, generalmente sorretta e tenuta ferma da uno sostegno in plastica che viene morso.

L’apparecchio per la radiografia viene appoggiato alla guancia del paziente ed emette radiazioni ionizzate dirette alla lastrina; in pochi secondi conclude poi la radiografia, facendola comparire immediatamente sullo schermo del computer del dentista.

*Quali sono i rischi?

Il paziente viene protetto dall’irradiamento attraverso una mantella o grembiule piombato e da un collare, al fine di evitare che le radiazioni possano colpire la tiroide, organo molto sensibile.

 Per maggiori informazioni su questo esame o per fissare una visita di controllo, non esitate a contattarci ai nostri numeri : 010/508017- 010/9912857 – 019/7702017

Come scegliere uno studio dentistico?

La scelta dello studio dentistico è un passaggio importante per la nostra salute. Quali sono le principali caratteristiche che uno studio dentistico deve possedere per essere ritenuto affidabile ed essere scelto dai pazienti? Insomma, come scegliere un bravo dentista?

Prima di procedere è importante ricordare che lo studio dentistico non va cercato solo da chi ha un problema di carie, da chi sta perdendo i denti o da chi intende risolvere un problema legato all’estetica dentale, ma da tutti, perché oggi il modo migliore per non avere problemi e non andare dal dentista, è fare prevenzione. La pulizia dei denti professionale  è un intervento di prevenzione che andrebbe sostenuto ogni sei mesi ed è necessario, dal momento che per quanto ci si possa lavare i denti con frequenza, l’accumularsi di tartaro tra gengiva e denti è inevitabile. Un bravo dentista serve prima e di più a chi ha i denti sani, per consentire che sani rimangano.

Quanto è vicino a casa mia lo studio del dentista?

La vicinanza dello studio dentistico è un fattore utile ma non deve orientare la tua scelta. Anche se gli interventi di cui hai bisogno  sono semplici come uno sbiancamento, una pulizia dei denti o la cura di una piccola infezione alle gengive è importante scegliere correttamente uno studio dentistico. Infatti, per quanto la breve distanza tra casa tua e lo studio dentistico sia indubbiamente una comodità, è anche vero che una semplice pulizia dei denti fatta male può arrecare enormi danni alla bocca di un paziente, quindi in linea di massima è meglio trovare la determinazione per farsi qualche chilometro in più e arrivare in centro per farsi visitare da un bravo dentista, cioè da chi ha maggior esperienza.

Un bravo dentista che costa poco: come trovarlo?

Nessuno è contrario a risparmiare, sia chiaro, ma un’offerta su Groupon per la pulizia dei denti a 30 euro, è molto spesso indice di un servizio di bassa qualità erogato da un dentista poco esperto che cerca di aumentare il proprio numero di pazienti investendo il suo tempo in terapie a basso costo. Se ci pensi un’offerta del genere, considerando anche il fatto che Groupon trattiene il 50 per cento dell’importo, è un investimento in perdita che può essere affrontato solo da chi è alle prime armi, o da chi non ha più pazienti al proprio studio.

Non correre rischi lasciandoti attrarre dal solo costo basso dei trattamenti; cerca di informarti sulla qualità percepita da chi è già stato in cura presso quello studio. Se parliamo di interventi di routine, il passaparola è un buon biglietto da visita per un bravo dentista, quale che sia il suo campo.

Come scegliere studio dentistico per estetica dentale

Un altro punto di domanda riguarda la scelta dello studio dentistico per motivi di estetica dentale. Tutti vediamo in televisione i sorrisi perfetti dei personaggi dello spettacolo che talvolta fanno da testimonial per questo o quello studio dentistico, ma anche in quel caso, il miglior risultato estetico, se parliamo ad esempio di faccette dentali, viene dalla specializzazione, dall’essere accreditati presso la comunità scientifica, non dal pubblicare in giro le foto insieme all’attrice del momento. Puoi approfondire alcuni argomenti nel nostro Blog di Odontoiatria rivolto ad un pubblico di Odontoiatri zerodonto.com. Qui puoi trovare casi clinici di professionisti riconosciuti a livello internazionale nel loro settore.

Scegli il dentista in base al tuo problema

In effetti sarebbe opportuno per lo meno nei casi più seri, trovare il coraggio di sottoporsi ad una seduta di pulizia dei denti presso lo studio di un parodontologo, perché possiede le competenze per praticare una pulizia dei denti in profondità, mediante una o più sedute di curettage eseguiti con manipoli sonici in cui si riesce a eliminare il tartaro sotto gengivale, causa principale delle infezioni e del sanguinamento che precedono la piorrea (appunto la parodontite) nei pazienti geneticamente predisposti a svilupparla.

Se stai cercando sul web lo studio dentistico di un buon parodontologo, di un buon ortodontista o di un altro specialista ti suggeriamo di fare una buona ricerca su Google, senza fermarti al primo studio che trovi, ma verificando le referenze nel curriculum dei professionisti che esercitano la professione in quello studio. La maggior parte degli studi dentistici on line pubblicano i curricula dei dentisti, quindi non devi fare altro che confrontarli e fare la tua scelta.

IL FLUORO FA MALE AI DENTI? FACCIAMO CHIAREZZA

Il fluoro è un minerale che ha la straordinaria capacità di legarsi con i minerali che compongono lo smalto dentale, rafforzandolo. Dunque il fluoro fa male ai denti? Vista la sua capacità di rendere lo smalto dentale più resistente agli attacchi degli acidi potremmo dire di no. Il fluoro infatti svolge una funzione protettiva e remineralizzante davvero fondamentale: ogni giorno i nostri denti sono esposti all’aggressione degli acidi prodotti dalla placca, capaci nel tempo di intaccare lo scudo protettivo dei denti.
La demineralizzazione dei denti apre la porta allo sviluppo di carie, dapprima piccole, poi potenzialmente più grandi e profonde via via che il dente si demineralizza sempre di più. Grazie alla sua capacità di remineralizzare lo smalto dentale e di rendere i denti più forti e difficili da attaccare dagli acidi che provocano la carie, il fluoro è un minerale cruciale per la salute del cavo orale. Ma perché allora viene messo sotto accusa e perché c’è chi dice che invece il fluoro fa male ai denti?
Occorre essenzialmente dire che il fluoro può essere somministrato a grandi e bambini attraverso due metodologie: per via topica e per via sistemica. Il fluoro assunto per via topica, ovvero esterna, è quello comunemente contenuto all’interno dei dentifrici classici, nei collutori o negli altri prodotti utilizzati per la salute e l’igiene della bocca, comprese alcune gomme masticabili che dovrebbero sostituire l’uso dello spazzolino quando ci si trova fuori casa.

Questo tipo di fluoro fa male ai denti? No, se non si esagera e se non lo si assume nel modo sbagliato: il fluoro assunto attraverso il dentifricio o il collutorio, agisce esternamente al dente, sullo smalto, sulle gengive e sulle mucose della bocca aiutando a rinforzarne le difese contro l’attacco della placca e dei batteri.
Il fluoro viene così attivato tramite lo spazzolamento dei denti o tramite l’atto di risciacquare la bocca, dunque questo utilizzo del fluoro non fa male ai denti. Diversa la situazione in cui sono i bambini piccoli a utilizzare dentifrici ricchi di fluoro senza la supervisione dei genitori, perché il rischio di ingestione è alto. In quel caso il fluoro fa male ai denti? No, ma non è propriamente salutare ingerirlo in questa forma.
L’altro modo per assumere fluoro è per via sistemica: spesso pediatri o dentista specializzati prescrivono fluoro sotto forma di integratori, da mescolare all’acqua od ai cibi, da far assumere ai bambini per rinforzare lo smalto dentale. Fa male ai denti o alla salute questa tipologia di fluoro? In realtà anche in questo caso, purché sotto controllo medico, il fluoro ha lo specifico compito di rinforzare i componenti dello smalto dentale aiutando i più piccoli a sviluppare una dentatura sana e resistente agli attacchi dei batteri responsabili della formazione della placca e dunque delle carie.
Dunque perché c’è chi dice che il fluoro fa male ai denti od alla salute? Cerchiamo di capire meglio quali sono i meccanismi che potrebbero portare ad avere qualche problematica e come evitarli.

Quando estrarre il dente del giudizio?

Non si può dare una risposta precisa. Ci sono solitamente quattro denti del giudizio in tutto, uno per ogni emiarcata; succede però talvolta che ne compaia qualcuno in più (iperdonzia) o qualcuno in meno (ipodonzia). Quando ce ne sono più di quattro è sempre meglio estrarre denti del giudizio.

Ricordiamo brevemente che i terzi molari, assenti nella dentizione dei neonati , esordiscono tra i 18 ed i 25 anni (non a caso, vengono chiamati denti del giudizio), un’ età in cui tutti gli elementi dentali si sono collocati in una postazione precisa. L’irruenza con cui i denti del giudizio erompono dalle gengive potrebbe provocare mal di denti, affollamento dentale e molti altri disturbi, tali da rendere necessaria un’estrazione dentale.

L’estrazione dei denti del giudizio (detta anche avulsione) può essere eseguita a fini preventivi o curativi. Nel primo caso, un dente del giudizio può essere rimosso per salvaguardare la corretta posizione ed il giusto allineamento degli altri denti, minimizzando il rischio di malocclusione e denti storti. Inoltre, un’estrazione precoce dei denti del giudizio (immediatamente dopo la loro estrusione dalla gengiva) può essere raccomandata dal dentista per limitare eventuali rischi e complicanze che potrebbero invece sorgere rimuovendo un terzo molare già completamente formato durante l’età adulta.
A scopo terapeutico, invece, l’estrazione dei denti del giudizio si rivela inevitabile nelle seguenti circostanze:

  • Affollamento dentale: questa condizione richiede l’estrazione dei denti del giudizio dato che può rendere difficoltosa la pulizia dentale, quotidiana od interferire con la normale masticazione
  • Corrosione del dente adiacente: un dente del giudizio, ancora incluso nella gengiva, spinge prepotentemente contro le radici del dente adiacente, creando dolore  tale da richiedere un’estrazione
  • Grave infezione al dente del giudizio: in questi casi, la rimozione del dente infetto si rivela l’unica soluzione adeguata. Un’ otturazione od una devitalizzazione  sarebbero, invece, interventi superflui per un dente del giudizio
  • Inclusione dentale : il dente del giudizio viene bloccato nel suo cammino di crescita e sviluppo dalla gengiva, rimanendo intrappolato all’interno dell osso mandibolare o mascellare. Questa condizione espone il dente al rischio d’infezioni, carie , ascessi dentali e cisti.
  • Infiammazione gengivale causata dal mal posizionamento di un dente del giudizio
  • Mal di denti cronico, provocato dalla pressione esercitata dal dente del giudizio sui denti attigui
  • Pericoronarite  dentale: un dente del giudizio parzialmente erotto può dar luogo ad un’infiammazione gengivale acuta molto fastidiosa e dolorosa
  • Rottura o scheggiatura  del giudizio

Sbiancamento con mascherina personalizzata

E’ uno sbiancamento che il paziente, dopo la prima utilizzazione presso lo studio dentistico, può fare comodamente a casa propria!

Richiede un’applicazione di 4-6 ore al giorno oppure per l’intera notte. La mascherina è creata su misura per ogni paziente e aderisce perfettamente ed in modo confortevole all’arcata dentale.

E’ sicuro perchè ha una consistenza viscosa e appiccicosa che rimane all’interno della mascherina e non fuoriesce andando sulle gengive. E’ sicuro infine perchè contiene la Formula PF con Nitrato di Potassio e Fluoro che insieme aiutano a migliorare la salute generale dei denti.

Il trattamento è disponibile in due diverse concentrazioni di Perossido di Carbammide. Al 10% richiede di indossare la mascherina per 8-10 ore al giorno (applicazione notturna), mentre al 16% l’utilizzo è ridotto a 4-6 ore giornaliere. In entrambi i casi i risultati sono visibili dopo 5-10 applicazioni.

​Il trattamento richiede la creazione di una mascherina su misura per il paziente che avviene tramite un appuntamente in studio durante il quale vengono prese le impronte di entrambi le arcate. L’efficacia del trattamento è anche legata all’utilizzo di tale mascherina personalizzata che aderisce perfettamente ai denti del paziente.

Lo sbiancamento dentale eseguito sotto il controllo del professionista è garanzia di sicurezza e di possibilità di ottenere i migliori risultati possibili. Lo sbiancamento deve infatti essere eseguito solo dopo un’attenta anamnesi del paziente grazie alla quale verrà identificato il trattamento più adeguato alle sue esigenze e deve essere preceduto da una pulizia professionale dato che la placca inibisce o riduce l’effetto degli agenti sbiancanti. Infine il professionista dentale supervisiona l’intero processo, controllando i progressi e trattando eventuali effetti collaterali quali la sensibilità.

Contattaci per prendere un appuntamento per una seduta di igiene dentale , seguita da sbiancamento domiciliare !!!

Denti gialli . Perchè?

Il colore dei denti di ciascun individuo è una caratteristica strettamente individuale e unica. Non tutte le persone, infatti, presentano una dentatura di colore bianco candido. Molte persone, ad esempio, possiedono una colorazione dei denti che tende naturalmente ai toni del giallo, così come vi sono individui i cui denti possiedono una colorazione che tende al grigio. Avere i denti gialli o di una cromia più carica rispetto al tanto desiderato candore non è sempre sinonimo di scarsa igiene orale…

COSA FAVORISCE L’INGIALLIMENTO DEI DENTI? L’ingiallimento dei denti riconosce numerose e differenti cause d’origine, non sempre facilmente individuabili. Anche una persona meticolosa e devota all’igiene orale, per esempio, può notare antiestetiche e sgraziate macchie gialle sui propri denti. Questo perché i pigmenti contenuti in alcuni alimenti (come liquirizia, caffè, tè, cioccolato e caramello) e bibite colorate possono fissarsi negli strati superficiali dello smalto o, addirittura, spingersi in profondità sino alla dentina. Similmente, anche il tabacco da masticare può favorire un progressivo ingiallimento della superficie del dente. Per non parlare, poi, del fumo di sigaretta: l’accostamento “denti gialli-fumatore” è oramai universalmente noto. L’ingiallimento dentale può anche esser conseguenza di depositi di placca e tartaro. Anche i processi cariogeni rientrano nella lista dei possibili imputati dei denti gialli: nello stadio iniziale, le carie si manifestano sotto forma di piccole macchie gialle sul dente danneggiato. A tal proposito, ricordiamo che una scorretta igiene orale, oltre a favorire chiaramente la formazione di carie, può anche essere causa di denti gialli. In ultimo, l’avanzamento dell’età favorisce un’alterazione cromatica dei denti, il cui colore tende spesso a sfumare dal giallo pallido al marroncino. Ad ogni modo, è doveroso sottolineare che il colore dei denti è geneticamente predisposto, ed è influenzato sia dallo spessore dello smalto, sia dalla dentina sottostante.

COME RIMEDIARE? Dopo aver assunto caffè, liquirizia od altri cibi “nemici” dei denti, si consiglia di ricorrere immediatamente al dentifricio e allo spazzolino. Per la prevenzione dei denti gialli, si raccomanda sempre e comunque un’accurata igiene dentale quotidiana (utilizzare spazzolino e dentifricio almeno tre volte al giorno, e filo interdentale una volta al giorno) e professionale dal dentista di fiducia (ogni 6 mesi). E’ ,inoltre, possibile avvalersi di tecniche di sbiancamento professionale eseguite dai dentisti e igienisti: 1-Bleaching professionale con perossido di idrogeno al 35-38% o con bicarbonato di sodio (deve essere eseguito dall’odontoiatra o igienista). 2- Applicazione di mascherine personalizzate in silicone morbido contenenti perossido di carbammide (altro agente sbiancante).

FLUORO AI BAMBINI, FA BENE?

Cos’è e a cosa serve? Il fluoro è un minerale che, nel corpo umano, è presente soprattutto nei denti e nelle ossa. Ad esso è scientificamente riconosciuto un importante ruolo nella prevenzione della carie e nella remineralizzazione dei denti, meccanismo attraverso cui, tramite la saliva, vengono portati minerali sulla superficie dentale, fortificandola e inibendo il processo di demineralizzazione. Il fluoro, inoltre, svolge un’azione antibatterica e impedisce l’adesione ai denti dello Streptococco Mutans, uno dei principali batteri responsabili delle lesioni cariose. Per tutte queste ragioni, un’esposizione insufficiente al fluoro rappresenta un importante fattore di rischio per la comparsa della carie.

Come assumiamo il fluoro? È presente in diversi alimenti, anche se in concentrazioni differenti, ed è contenuto nelle acque potabili. Solo il pesce azzurro conterrebbe un buon livello di questa sostanza, ma per raggiungere la dose di rischio bisognerebbe mangiarne tutti i giorni in elevate quantità. C’è poi la questione del fluoro contenuto nelle acque potabili, mediamente, pari a 1 mg/l, quindi pienamente conforme. Tuttavia, secondo il Ministero della Salute, difficilmente si riesce ad assumere una quantità di fluoro ottimale per la fluoroprofilassi attraverso l’acqua o la dieta (con “fluoroprofilassi”, specifichiamo, si intende la prevenzione della carie tramite il fluoro).

Fluoro si’, fluoro no, da dove nasce il dubbio? Se i benefici del fluoro per la salute dentale sono piuttosto chiari, esistono maggiori perplessità circa le sue modalità di assunzione. Le preoccupazioni in merito al consumo di fluoro, però, riguardano anche i suoi possibili effetti sull’organismo. Un aspetto che potrebbe allarmare i genitori, infatti, è la fluorosi dentale

Cos’è la fluorosi dentale? La fluorosi dentale è una patologia che si manifesta con la comparsa di macchie chiare o scure, ed è dovuta a un’esagerata e prolungata assunzione nel tempo di fluoro. Chi è affetto da fluorosi, in genere, è esposto a più fonti di questa sostanza come, ad esempio, acqua fluorata, supplementi fluorati, dentifricio (se ingerito), ecc. e un’eccessiva assunzione di fluoro può dar luogo anche a fluorosi scheletrica, che determina un indurimento anomalo delle ossa.

Come dosare il dentifricio ai bambini?  E’ importante somministrare al bambino una piccolissima dose di prodotto, che deve essere pari alla grandezza di un pisello (pea size), e controllare che non lo ingerisca involontariamente durante il lavaggio dei denti.

Come somministrare il fluoro ai bambini?  I mezzi più utilizzati per la fluoroprofilassi sono quelli per via topica (dentifrici, gel, collutori) e il dentifricio fluorato rappresenta lo strumento più importante per prevenire la carie. Sull’assunzione di integratori, invece, ci sarebbero evidenze scientifiche controverse: nei denti da latte, infatti, la loro efficacia non sarebbe stata chiarita. Oggi, quindi, molti dentisti consigliano di preferire la somministrazione topica: in questo modo, i più piccoli imparano a curare la propria igiene orale e, contemporaneamente, tutelano i denti dalle formazioni cariose.

Bisogna usare il fluoro in maternità o somministrarlo ai neonati? La somministrazione di fluoro per via sistemica prima dell’eruzione dei denti non sarebbe utile a prevenire la carie. Il Ministero della Salute, infatti, specifica che la funzione preventiva del fluoro assunto in modalità topica, dopo la crescita dei denti, risulta più efficace rispetto alla modalità sistemica assunta in fase pre-eruttiva. La fluoroprofilassi, dunque, dovrebbe iniziare quando spuntano i primi denti.

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