Lo smalto dentale che ricopre i nostri denti è il tessuto più duro dell’organismo è secondo solo dopo al diamante.
In media il tempo impiegato da ogni persona per lavarsi i denti nell’arco della vita è di 40 giorni.
Un cubetto di formaggio dopo il pranzo, aiuta a prevenire le carie. Perché vi domanderete? Questo procedimento si attua soprattutto dopo aver mangiato cibi acidi, il formaggio rende la saliva più alcalina, diminuendo così l’erosione dentale e il rischio di carie.
Il dente più costoso? Sicuramente il dente di Isaac Newton! Infatti agli inizi del 1800 è stato venduto a Londra per una cifra che oggi corrisponderebbe a più di 35.000 dollari.
L’igiene dentale ha origini antichissime, infatti i primi antenati del dentifricio risalgono a quasi 5.000 anni fa, così come i primi spazzolini da denti.
La seduta dal dentista può essere meno dolorosa se coniugata a delle sedute di agopuntura, in grado di risolvere diversi disturbi muscolari e articolari oltre che stati d’ansia e attacchi di panico.
Il popolo Inca la sapeva lunga sul mal di denti. Un buon rimedio era masticare una pianta tropicale chiamata “Alcamella”, nota anche con il nome di “Crescione di Para”, oggetto di studio delle maggiori case farmaceutiche.
Dove si può visitare un museo dentale? Sicuramente a Londra al “British Dental Association Museum”. A Torino invece si trova il Museo di Odontoiatria dell’Università degli Studi di Torino, mentre a Lione si può visitare il Musèe de Chirurgie Dentarie. La lista sarebbe ancora lunga, ma questi sono i 3 principali!
Quando nascono i denti? Nonostante la dentizione nei neonati cominci a manifestarsi solo dopo il sesto mese di vita, in realtà i denti cominciano a formarsi nel feto già intorno alla dodicesima settimana di gravidanza.
Ultima curiosità, riguarda la protettrice dei dentisti. Secondo la tradizione, tra i martiri cristiani la patrona dei dentisti è: Santa Apollonia, la quale per non rinunciare alla propria fede subì diverse torture, tra cui l’estrapolazione dei denti con le tenaglie. La ricorrenza in cui si festeggia questa ricorrenza cade il 9 Febbraio.
Hai deciso di sostituire alcuni denti mancanti e stai cercando la soluzione più idonea? Vorresti ricorrere all’applicazione di un ponte dentale? Non sai quale è la differenza tra impianto e ponte dentale? Il seguente articolo descrive le caratteristiche del ponte dentale, dei materiali con i quali viene costruito e le differenze con gli impianti…
Cos’è un ponte dentale?
E’ una protesi fissa che serve a sostituire i denti mancanti. E’ composto da tre elementi: 2 pilastri, uno mesiale e uno distale e il ponte dentale stesso.
Il pilastro è la struttura sulla quale poggia il ponte dentale ed è costituito dai due denti vicini a quello mancante o da radici artificiali. Nel primo caso i due denti naturali contigui al dente o ai denti mancanti vengono limati in modo da creare lo spazio per inserire una capsula alla quale verrà fissato il ponte dentale.
Nel secondo caso, viene fissato su degli impianti ovvero su delle radici artificiali inserite nell’osso mascellare o mandibolare e sormontate da corone.
Il ponte più corto è quello che va a sostituire un solo dente mancante appoggiandosi al dente davanti e a quello dietro.
I materiali del ponte dentale
Il ponte dentale è una buona soluzione per la sostituzione dei denti mancanti, sia dal punto di vista estetico che funzionale. Può essere realizzato con diversi materiali tra cui la ceramica.
La ceramica è il materiale più indicato per la realizzazione di protesi dentarie perché estremamente biocompatibile, inoltre garantisce un aspetto molto simile a quello di un dente naturale.
Alternative al ponte dentale fisso
Il ponte dentale è un’ottima soluzione per la sostituzione di denti mancanti, ma si può ottenere questo risultato anche ricorrendo agli impianti dentali. Quest’ultimi sono delle radici artificiali che vengono impiantate nell’osso con la funzione di sorreggere una corona in metallo-ceramica o zirconio-ceramica che va a sostituire il dente mancante.
Ricorrendo ad un impianto dentale si evita di dover limare i denti vicini a quello mancante, operazione necessaria invece per il fissaggio del ponte dentale.
Le differenze sono notevoli: nel primo caso si va ad intervenire nell’osso impiantandovi degli elementi esterni, nel secondo si fissa la protesi sui denti esistenti che vanno limati per essere ridotti di volume e per accogliere le capsule.
Sono due soluzioni per la sostituzione dei denti mancanti che devono essere scelte in base alle esigenze del paziente e alle caratteristiche della sua dentizione.