Quali sono gli strumenti principali del dentista?
Gli strumenti del dentista che normalmente trovano spazio in uno studio o in un ambulatorio sono i seguenti:
• Trapani – a loro volta si possono distinguere in elettrici o a turbina. I primi sono azionati da motori miniaturizzati su cui sono installati dei terminali di varia forma e angolazione. La loro velocità non è altissima, raggiunge circa 40mila giri al minuto, con l’eccezione di particolari supporti “moltiplicatori”, che permettono di aumentarne la potenza fino a 200mila giri al minuto. Il vantaggio dei trapani a motore elettrico è la loro maggiore sensibilità di utilizzo negli interventi chirurgici più delicati, oltre che la probabilità nettamente più bassa di trasmettere potenziali infezioni da paziente a paziente. I secondi, vale a dire i trapani a turbina, sfruttano l’azione dell’aria compressa, sono meno maneggevoli e sensibili ma molto più potenti, raggiungendo fino a 500mila giri al minuto. Con questa velocità si possono effettuare tagli e preparazioni direttamente sullo smalto, con largo uso nell’implantologia.
• Riunito odontoiatrico – vero e proprio cuore dello studio odontoiatrico che costituisce il fulcro di tutta l’attività. Si tratta di una postazione poli-funzionale che combina più elementi come la poltrona (con schienala reclinabile e regolabile), lo schermo (display che consente di visionare l’interno della bocca con ausilio di videocamere intra-orale), la lampada (per illuminare il capo operatorio), la sputacchiera, la faretra, la pedaliera dei comandi, l’aspira saliva, il porta-bicchiere e il portatray (braccio meccanico di supporto a cui sono agganciati vassoi, materiali e utensili vari).
• Faretra – unità su cui sono montati i vari strumenti del dentista (manipoli, turbina, siringa con getto d’aria o acqua). L’unità è gestita dall’operatore tramite una pulsantiera nella parte alta e una pedaliera nella parte bassa.
• Lampada fotopolimerizzatrice – non ha mera funzione illuminante ma consente di attivare il principio attivo contenuto nelle resine utilizzate nelle otturazioni e nelle ricostruzioni dentali. L’effetto è un indurimento rapido delle catene polimeriche e quindi del materiale. Questo tipo di lampada trova anche utilizzo diagnostico, aiutando a rilevare le carie su canini e incisivi, attraverso il procedimento della transilluminazione. In pratica la zona colpita da infezione, una volta esposta alla particolare frequenza luminosa, apparirà di colore diverso rispetto al resto del dente.
• Unità radiografica – le apparecchiature di ultima generazione hanno permesso di dire addio alle tradizionali pellicole radiografiche, ora l’intero meccanismo sfrutta la tecnologia digitale, con minore esposizione dei pazienti alle radiazioni ionizzanti e senza la necessità che il personale addetto maneggi sostanze chimiche. Anche sotto il profilo del rendering, i software tridimensionali hanno reso più efficiente la manipolazione del concept grafico, con maggior comodità di archiviazione e fruizione delle immagini raccolte. Strumenti innovativi (occhiali, caschetto), danno la possibilità di ingrandire il campo di lavoro da 2X fino a 40X (stile microscopio).
• Laser – effetto antibatterico, coagulante, sbiancante, modellante in odontoiatria restaurativa e conservativa, rilevazione delle carie.
• Autoclave – prezioso e insostituibile elemento per la sterilizzazione e decontaminazione degli strumenti del dentista.
• Utensili e strumenti – spatole, sonde dentali, frese, pinze, specchietti, scavini.
• Strumenti monouso e presidi protettivi per l’operatore e l’assistente – bicchieri di plastica, aghi, aspira-saliva, guanti, mascherina, occhiali.
• Lampade sbiancanti – apparecchiature impiegate principalmente in odontoiatria estetica, utilizzate per attivare il processo di ossidazione nelle sostanze schiarenti dello smalto (perossido di idrogeno o perossido di carbamide). La loro funzione è quella di accelerare l’azione chimica delle paste e dei gel applicati sulla superficie dentale, previa accurata detartrasi e rimozione della placca.