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Tag: dentina

COM’È FATTO UN DENTE?

Tutti conoscono l’importanza che i denti hanno per la propria salute e per la propria immagine, ma non tutti sanno però com’è fatto veramente un dente. Vediamo di capire meglio la struttura, la morfologia e l’anatomia dei denti.

Cos’è un dente?

denti si trovano all’interno di cavità ossee chiamate alveoli. Principalmente servono alla masticazione ma sono molto importanti anche per la funzione fonetica ed estetica.

I denti che compongono la nostra bocca hanno delle caratteristiche e dei nomi specifici. Ognuno di essi svolge una sua funzione ed ha una sua specifica collocazione. Le strutture ossee che li supportano sono le ossa mascellari. L’insieme dei denti alloggiati negli alveoli della mascella e della mandibola compongono le arcate dentali.

Il dente è ancorato all’osso alveolare tramite il legamento parodontale, un insieme di fibre elastiche che da un lato si inseriscono nel cemento e dall’altro nell’osso. Le gengive proteggono l’osso formando una barriera che impedisce il passaggio dei batteri.

Qual è la forma dei denti?

I denti non hanno tutti la stessa forma, ma variano a seconda della loro funzione. In base a ciò, ne esistono diversi tipi che sono così distribuiti per ogni arcata. In particolare nella dentatura da latte abbiamo:

  • incisivi
  • canini
  • 4 molari

denti permanenti invece sono così distribuiti:

  • incisivi
  • 2 canini
  • premolari
  • molari (compreso il dente del giudizio)

I canini e gli incisivi hanno la funzione di tagliare e staccare il cibo, mentre i molari e i premolari quella di triturare gli alimenti e formare il bolo che deve essere ingerito. In totale sono 32 denti, 16 nell’arcata superiore, 16 in quella inferiore.

Da cosa sono formati i denti?

Il dente è costituito da diversi tessuti:

  • Smalto: è l’elemento più duro del corpo umano, composto per il 96% da minerali e per il restante 4% da sostanze organiche. È un elemento traslucido che a contatto con i cibi acidi tende a dissolversi; per questo motivo deve essere protetto attraverso un’efficace e adeguata igiene orale. È l’elemento più esterno del dente nella parte della corona.
  • Dentina: è la sostanza che dà la colorazione ai denti. E’ un tessuto simile all’osso compatto, di colore giallastro. E’ composta per circa il 70% da materiale inorganico, per il restante 30% da materiale organico e acqua. E’ generata dagli odontoblasti, delle cellule contenute nella polpa.
  • Cemento: è uno strato sottile e resistente che protegge la radice del dente sotto le gengive. Forma delle fibre che servono ad ancorare il dente all’osso alveolare.
  • Polpa: è l’elemento che assicura la vitalità del dente. È un tessuto molle che comprende il nervo, i vasi sanguigni e altre cellule. Si trova all’interno della corona (polpa camerale) per poi proseguire lungo le radici (polpa radicolare) fino all’apice del dente.

LA SENSIBILITA’ DENTALE :

Mangiare un gelato, bere una cioccolata calda o una spremuta d’arancia, sono diventati un fastidio per i vostri denti più che un piacere per il palato? Con molta probabilità è perché soffrite di sensibilità dentale, uno dei problemi più diffusi a carico del cavo orale, insieme alla carie, tanto che le stime dicono che almeno metà della popolazione mondiale accusa questo disturbo.

Cosa si intende per sensibilità dentale?

Si definisce sensibilità dentale la sensazione dolorosa che proviamo, a uno o più denti, quando questi entrano in contatto con cibi dolci, caldi, freddi o troppo acidi, se mastichiamo o spazzoliamo i denti in modo energico, oppure quando inspiriamo dalla bocca aria fredda.

Chi è soggetto a questo disturbo?

Fondamentalmente, l’ipersensibilità può interessare qualsiasi paziente a qualsiasi età.

Tuttavia, vi è una maggiore prevalenza nella popolazione d’età compresa tra i 20 e i 40 anni, in particolare di sesso femminile, e nei soggetti affetti da malattia parodontale.

Perché i nostri denti diventano sensibili?

La sensibilità dentale è causata dall’esposizione della dentina.

I nostri denti sono costituiti da diversi strati, di questi il più esterno è lo smalto.

Il compito della smalto è quello di proteggere la dentina sottostante che, a sua volta, serve da scudo per la polpa, ricca di vasi sanguigni e terminazioni nervose e per questo motivo molto sensibile ai cambiamenti di temperatura e alle sollecitazioni meccaniche.lo smalto tuttavia non ricopre le radici e i colletti (zona di passaggio dalla corona alla radice normalmente protetta dal tessuto gengivale).

La dentina presenta migliaia di microscopici canali visibili solo al microscopio, detti tubuli dentinali. Quando la gengiva si ritrae, esponendo la zona del colletto, i tubuli vengono scoperti così che qualsiasi stimolo, che sia termico o chimico, provoca lo spostamento di un fluido simile al plasma all’interno dei tubuli. È proprio questo fluido che, dopo aver mangiato o bevuto cibi caldi o freddi, si muove all’interno dei canali e irrita i nervi del dente, generando dolore. Se osservati al microscopio i tubuli appaiono vuoti e sterili, quando invece si è in presenza della malattia parodontale, vengono colonizzati da parte di un notevole numero di batteri causando anche la necrosi settica del dente.

 Come porre rimedio al disturbo della sensibilità dentale?

Quando si accusa un forte dolore ai denti a causa della sensibilità, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio dentista che, dopo una visita accurata, sarà in grado di stabilire qual è la causa di tale ipersensibilità e consigliarvi il trattamento più corretto per risolvere il vostro problema.

Se vengono escluse patologie come carie, parodontite e gengiviti, a casa possiamo intervenire con l’uso di dentifrici o vernici desensibilizzanti che si possono trovare in farmacia o nei supermercati più forniti. Le accortezze da seguire sono semplici:

– andare regolarmente dal dentista

– praticare una corretta tecnica di spazzolatura, evitando un eccessivo vigore o una frequenza più elevata di quella raccomandata dal dentista; non lavare i denti subito dopo i pasti ma attendere circa 30 minuti, tempo necessario affinché il potere tampone della saliva abbia neutralizzato l’effetto demineralizzante dei cibi acidi

Gli spazzolini morbidi sono banditi, ma utilizzare spazzolini non abrasivi, con setole tagliate in modo tale da non essere aggressive nei confronti della dentina esposta

  • utilizzare un dentifricio specifico a bassa abrasività per i denti sensibili, contenente fluoro
  • usare il filo interdentale per prevenire le malattie parodontali che possono dare origine alla recessione gengivale
  • fare attenzione alla propria dieta, limitando il consumo di alimenti acidi* che possono comportare l’usura dello smalto dei denti quali succhi di frutta, vino, aceto e bibite
  • se si digrignano i denti, chiedere al  dentista se sia il caso di usare un bite notturno

Come interverrà il dentista?

In caso di erosione e/o abrasioni, l’odontoiatra risolverà il problema ricostruendo i colletti; lo smalto perso viene ricostruito con il composito, quel materiale utilizzato nelle otturazioni, ricoprendo così i tubuli dentinali.

COS’È LO SBIANCAMENTO DENTALE PROFESSIONALE?

Ogni giorno presso le nostre  cliniche Dental One si presentano molti pazienti chiedendoci di sbiancargli i denti .
Le domande sono sempre varie e in alcuni casi, anche bizzarre.
Una cosa è certa. In giro c’è ancora molta confusione su cosa sono gli sbiancamenti dentali professionali e a che cosa servono.
Proviamo a rispondere…

Lo sbiancamento dentale è la soluzione ideale per trasformare la tua risata in un’occasione piacevole, per te stesso e per chi ti circonda. Si tratta di una procedura che permette di migliorare il colore dei denti, rendendoli sicuramente più bianchi. Ricordiamoci che i denti per natura si presentano in tonalità che possono variare dal giallo chiaro al grigio al marrone. È chiaro quindi che sottoporsi allo sbiancamento dentale da un professionista sarà profondamente diverso dal fai da te.

COME FUNZIONANO  GLI SBIANCAMENTI DENTALI ?

prodotti per sbiancare i denti funzionano grazie alla liberazione di ossigeno presente al loro interno nel momento in cui vengono posti a contatto con i denti. Queste molecole di ossigeno assorbite dai tessuti duri dentali (smalto e dentina) vanno a disgregare le molecole responsabili dell’alterazione cromatica.

Dentifrici ed altri prodotti sbiancanti, possono rimuovere o mascherare le macchie sulla superficie dei nostri denti, ma nulla possono sui pigmenti all’interno dello smalto. La letteratura scientifica dimostra che l’unico principio efficace nel neutralizzare tali pigmenti è appunto l’ossigeno rilasciato dai trattamenti sbiancanti professionali.

Tuttavia, le procedure di sbiancamento non funzionano se sui denti ci sono macchie di fumo o di caffè, o se c’è accumulo di placca e tartaro: pertanto queste alterazioni devono essere rimosse il giorno stesso della seduta sbiancante.

Lo sbiancamento può essere effettuato in studio dal  dentista dall’ igienista  oppure, come nel caso dello sbiancamento domiciliare, dal paziente stesso durante le ore notturne.

È importante sottolineare che lo sbiancamento dentale agisce soltanto sui denti naturali, mentre non agisce su corone protesiche, otturazioni o altro materiale da restauro presente nel cavo orale.

QUALI SONO I VANTAGGI?

Mostrare un sorriso sano è il modo migliore per presentarsi, e denota una cura di sé e del proprio corpo che non dovrebbe mai mancare. Quali sono i vantaggi?

  • non danneggia lo smalto dentale
  • non danneggia le gengive
  • può essere fatto ogni qual volta lo si desidera
  • risultati visibili fin da subito
  • nessuna sensibilità dentale

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