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Tag: carie

La cura e la prevenzione dei denti a Carnevale

Arriva quel periodo dell’anno dove si mangiano frittelle, chiacchiere e tani altri dolci ricchi di zuccheri: nocivi per la nostra salute orale. Ovviamente non dobbiamo rinunciare a tutto ciò. Tuttavia occorre prendersi cura della propria salute orale seguendo delle semplici regole.

Mangiare cibi zuccherati solo durante i pasti

Mentre si pranza o si cena, la saliva prodotta in bocca neutralizza la produzione degli acidi batterici.

Non stuzzicare tra i pasti

Oppure, se si fanno degli spuntini con cibi zuccherati tra un pasto e l’altro, bisogna lavarsi i denti il prima possibile per prevenire una carie. In mancanza di uno spazzolino da denti, sarebbe consigliabile masticare una gomma senza zucchero per aumentare la quantità di saliva in bocca ed eliminare gli acidi che si potrebbero formare all’interno della cavità orale.

Assicurarsi di lavare i denti almeno due volte al giorno

per prevenire carie e la formazione di placca e tartaro. L’ideale sarebbe lavare i denti dopo ogni pasto. Inoltre, bisogna ricordarsi di usare il filo interdentale almeno una volta al giorno per mantenere denti e gengive sani e forti. Oltre allo spazzolamento quotidiano e al filo interdentale, un collutorio antimicrobico aiuta a ridurre i batteri e a prevenire le carie.

Bere molta acqua.

L’acqua contiene fluoro e calcio che aiutano a proteggere i denti rafforzando lo smalto. L’acqua inoltre aiuta ad idratare la bocca evitando infezioni e rallentare la formazione di tartaro.

Quindi a Carnevale, qualche dolcetto si può mangiare, ma non bisogna dimenticare la pulizia costante e quotidiana dei denti. Praticare un’accurata igiene orale aiuta a mantenere una bocca sana.

Assicurati di visitare regolarmente il tuo dentista anche durante le vacanze.

Se hai ulteriori dubbi o domande non esitare a contattarci!

Dental One Soziglia 010/9912857

Dental One Donghi 010/508017

Dental One Varazze 019/7702017

Perchè si forma il tartaro?

Come avviene la formazione del tartaro? Quando non viene effettuata una corretta e frequente igiene orale, i batteri presenti nella bocca, insieme ad altre sostanze presenti nei cibi come zuccheri, carboidrati e proteine, formano la placca batterica, una sottile pellicola che ricopre i denti all’altezza della gengiva.

Ne garantisce la rimozione completa l’intervento del dentista o dell’igienista dentale con strumenti appositamente manovrati, in un processo chiamato detartrasi o ablazione tartaro. 

Il tartaro ha un colorito giallognolo, ma raramente può subire variazioni di colore dal bianco al grigio scuro. Ciò dipende dalle sostanze con le quali viene a contatto. Ad esempio il fumo di sigaretta tende a scurirlo.

Ci sono due tipologie di tartaro:

  • Il tartaro che si trova sulla parte esterna dei denti: si forma in breve tempo, presentandosi sotto forma di piccole incrostazioni bianche o giallognole sul dente.
  • Il tartaro che si trova sotto la gengiva, all’interno delle tasche parodontali, è di colore rossiccio per via di piccole emorragie gengivali.

Quest’ultimo tipo di deposito di tartaro non è visibile nell’immediato, ma è molto pericoloso perché spesso è l’origine di malattie come la parodontite . Questi depositi di batteri, infatti, possono essere tossici per i tessuti molli.

Il tartaro sottogengivale spesso provoca alitosi.

Il formarsi di carie inoltre, è legato alla presenza di tartaro e batteri in bocca.

COME SI FORMA IL TARTARO NEI DENTI?

Dopo i pasti i residui di cibo che rimangono in bocca sono attaccati da alcuni batteri che formano sulla superficie dei denti una patina incolore, detta anche placca batterica . Placca e tartaro sono strettamente correlati: se la prima non viene rimossa attraverso la classica igiene orale domiciliare entro 12-18 ore, si calcifica iniziando a produrre depositi di tartaro.

La placca si associa a sali calcarei e fosfati presenti nella saliva e forma una concrezione dura e molto adesiva. Proprio per questo i depositi si trovano più spesso vicino alle ghiandole salivari.

Per reagire all’attacco batterico, la gengiva si gonfia e si allontana sempre più dal dente. Il solco gengivale aumenta fino a formare una tasca in cui penetrano più di 400 tipi diversi di batteri che possono esserci nel cavo orale.

Questi microrganismi patogeni possono vivere anche in assenza di ossigeno, quindi riescono a proliferare nella tasca paradontale causando seri danni alle strutture di sostegno del dente.

I sintomi iniziali sono una maggiore mobilità dentale, sanguinamento gengivale e dolore diffuso, fino alla definitiva caduta del dente.

In alcuni casi l’infezione può migrare nel circolo sanguigno e coinvolgere anche altri tessuti o organi.

Prima di arrivare a questa situazione , vi consigliamo di fare delle sedute di igiene dentale minimo due volte all’anno.

Noi di Dental One abbiamo fissato con i nostri pazienti un protocollo di richiamo e alla scadenza del tempo stabilito dall’igienista effettuiamo il richiamo , cosi da essere il più possibile regolari nell’ igiene orale .

Per info contattateci allo 010/9912857

La fistola dentale :

Generalmente, la fistola gengivale si manifesta con dolore, gonfiore e attraverso un ascesso o una piccola ferita a livello gengivale. Se è già in fase avanzata potrebbe provocare anche casi di sanguinamento. A volte però tale disturbo può essere anche asintomatico e presentare soltanto in seguito le complicanze.

Per curare una fistola alle gengive è necessario rivolgersi a uno specialista che inizierà rimuovendo i versamenti che si trovano all’interno della piaga per evitare il propagarsi dell’infezione.

Se ci si accorge tempestivamente della fistola gengivale e lo specialista avrà appurato lo stadio dell’infezione, si potrà agire anche attraverso rimedi naturali.
tra i più utilizzati abbiamo:

  • creme a base di Aloe Vera da applicare direttamente sull’infiammazione con un po’ di cotone
  • risciacqui di acqua e sale o acqua e bicarbonato per sfiammare l’infezione e favorire la sua cicatrizzazione
  • risciacqui con collutorio salino che può essere creato in casa miscelando metà bicchiere d’acqua tiepida con un cucchiaino di sale da tavola. Utilizzare come un normale collutorio soffermandosi però sull’area infetta.

Può anche verificarsi che l’infezione attacchi il dente dando vita a una fistola dentale. In questo caso il dentista dovrà effettuare una devitalizzazione per ripulire i canali dentali e prescrivere una terapia antibiotica. Questa procedura può essere affiancata alla prescrizione di antibiotici che possano velocizzare il recupero del paziente ed evitare recidive.

Nel caso in cui la fistola dovesse intaccare i denti da latte, bisognerà rivolgersi tempestivamente al proprio dentista per evitare danni che potrebbero permanenti alla dentatura del bambino.

Come si può facilmente immaginare, mantenere una buona igiene orale allontana dal rischio di contrarre infezioni del cavo orale. La solita e quotidiana igiene orale non basta, è necessario effettuare una pulizia orale professionale almeno due volte all’anno.

Cosa è una radiografia Endorale ?

La Radiografia Endorale è un esame radiologico odontoiatrico che viene utilizzato per avere informazioni su uno o più denti, in genere non più di 3. … Tale indagine riesce a mettere in evidenza l’anatomia del dente di interesse, permettendo di analizzare le sue parti, cioè corona, radice e gengiva.

Attraverso la radiografia endorale, un esame di radiologia odontoiatrica, il dentista può avere informazioni specifiche riguardanti una zona circoscritta della bocca del paziente, in genere di un paio di denti al massimo. Le informazioni che possono essere rilevate da questa radiografia riguardano la radice, la gengiva, il legamento parodontale e l’osso alveolare.

*Tipi di radiografie endorali

  • Radiografia endorale bite-wing: indicata per verificare l’eventuale presenza di carie.
  • Radiografia endorale periapicale: mostra l’intera lunghezza di ciascun dente, dalla corona alla radice ed è la più indicata per valutare la condizione di un granuloma o di un ascesso dentale.
  • Radiografia endorale occlusale: è più grande rispetto alle precedenti e consente di ottenere la rappresentazione dei ¾ circa di un’arcata.

*Come si effettua?   

Viene definita “endorale” in quanto si effettua con il supporto di una lastrina che viene inserita proprio all’interno della bocca del paziente, generalmente sorretta e tenuta ferma da uno sostegno in plastica che viene morso.

L’apparecchio per la radiografia viene appoggiato alla guancia del paziente ed emette radiazioni ionizzate dirette alla lastrina; in pochi secondi conclude poi la radiografia, facendola comparire immediatamente sullo schermo del computer del dentista.

*Quali sono i rischi?

Il paziente viene protetto dall’irradiamento attraverso una mantella o grembiule piombato e da un collare, al fine di evitare che le radiazioni possano colpire la tiroide, organo molto sensibile.

 Per maggiori informazioni su questo esame o per fissare una visita di controllo, non esitate a contattarci ai nostri numeri : 010/508017- 010/9912857 – 019/7702017

Come scegliere uno studio dentistico?

La scelta dello studio dentistico è un passaggio importante per la nostra salute. Quali sono le principali caratteristiche che uno studio dentistico deve possedere per essere ritenuto affidabile ed essere scelto dai pazienti? Insomma, come scegliere un bravo dentista?

Prima di procedere è importante ricordare che lo studio dentistico non va cercato solo da chi ha un problema di carie, da chi sta perdendo i denti o da chi intende risolvere un problema legato all’estetica dentale, ma da tutti, perché oggi il modo migliore per non avere problemi e non andare dal dentista, è fare prevenzione. La pulizia dei denti professionale  è un intervento di prevenzione che andrebbe sostenuto ogni sei mesi ed è necessario, dal momento che per quanto ci si possa lavare i denti con frequenza, l’accumularsi di tartaro tra gengiva e denti è inevitabile. Un bravo dentista serve prima e di più a chi ha i denti sani, per consentire che sani rimangano.

Quanto è vicino a casa mia lo studio del dentista?

La vicinanza dello studio dentistico è un fattore utile ma non deve orientare la tua scelta. Anche se gli interventi di cui hai bisogno  sono semplici come uno sbiancamento, una pulizia dei denti o la cura di una piccola infezione alle gengive è importante scegliere correttamente uno studio dentistico. Infatti, per quanto la breve distanza tra casa tua e lo studio dentistico sia indubbiamente una comodità, è anche vero che una semplice pulizia dei denti fatta male può arrecare enormi danni alla bocca di un paziente, quindi in linea di massima è meglio trovare la determinazione per farsi qualche chilometro in più e arrivare in centro per farsi visitare da un bravo dentista, cioè da chi ha maggior esperienza.

Un bravo dentista che costa poco: come trovarlo?

Nessuno è contrario a risparmiare, sia chiaro, ma un’offerta su Groupon per la pulizia dei denti a 30 euro, è molto spesso indice di un servizio di bassa qualità erogato da un dentista poco esperto che cerca di aumentare il proprio numero di pazienti investendo il suo tempo in terapie a basso costo. Se ci pensi un’offerta del genere, considerando anche il fatto che Groupon trattiene il 50 per cento dell’importo, è un investimento in perdita che può essere affrontato solo da chi è alle prime armi, o da chi non ha più pazienti al proprio studio.

Non correre rischi lasciandoti attrarre dal solo costo basso dei trattamenti; cerca di informarti sulla qualità percepita da chi è già stato in cura presso quello studio. Se parliamo di interventi di routine, il passaparola è un buon biglietto da visita per un bravo dentista, quale che sia il suo campo.

Come scegliere studio dentistico per estetica dentale

Un altro punto di domanda riguarda la scelta dello studio dentistico per motivi di estetica dentale. Tutti vediamo in televisione i sorrisi perfetti dei personaggi dello spettacolo che talvolta fanno da testimonial per questo o quello studio dentistico, ma anche in quel caso, il miglior risultato estetico, se parliamo ad esempio di faccette dentali, viene dalla specializzazione, dall’essere accreditati presso la comunità scientifica, non dal pubblicare in giro le foto insieme all’attrice del momento. Puoi approfondire alcuni argomenti nel nostro Blog di Odontoiatria rivolto ad un pubblico di Odontoiatri zerodonto.com. Qui puoi trovare casi clinici di professionisti riconosciuti a livello internazionale nel loro settore.

Scegli il dentista in base al tuo problema

In effetti sarebbe opportuno per lo meno nei casi più seri, trovare il coraggio di sottoporsi ad una seduta di pulizia dei denti presso lo studio di un parodontologo, perché possiede le competenze per praticare una pulizia dei denti in profondità, mediante una o più sedute di curettage eseguiti con manipoli sonici in cui si riesce a eliminare il tartaro sotto gengivale, causa principale delle infezioni e del sanguinamento che precedono la piorrea (appunto la parodontite) nei pazienti geneticamente predisposti a svilupparla.

Se stai cercando sul web lo studio dentistico di un buon parodontologo, di un buon ortodontista o di un altro specialista ti suggeriamo di fare una buona ricerca su Google, senza fermarti al primo studio che trovi, ma verificando le referenze nel curriculum dei professionisti che esercitano la professione in quello studio. La maggior parte degli studi dentistici on line pubblicano i curricula dei dentisti, quindi non devi fare altro che confrontarli e fare la tua scelta.

IL FLUORO FA MALE AI DENTI? FACCIAMO CHIAREZZA

Il fluoro è un minerale che ha la straordinaria capacità di legarsi con i minerali che compongono lo smalto dentale, rafforzandolo. Dunque il fluoro fa male ai denti? Vista la sua capacità di rendere lo smalto dentale più resistente agli attacchi degli acidi potremmo dire di no. Il fluoro infatti svolge una funzione protettiva e remineralizzante davvero fondamentale: ogni giorno i nostri denti sono esposti all’aggressione degli acidi prodotti dalla placca, capaci nel tempo di intaccare lo scudo protettivo dei denti.
La demineralizzazione dei denti apre la porta allo sviluppo di carie, dapprima piccole, poi potenzialmente più grandi e profonde via via che il dente si demineralizza sempre di più. Grazie alla sua capacità di remineralizzare lo smalto dentale e di rendere i denti più forti e difficili da attaccare dagli acidi che provocano la carie, il fluoro è un minerale cruciale per la salute del cavo orale. Ma perché allora viene messo sotto accusa e perché c’è chi dice che invece il fluoro fa male ai denti?
Occorre essenzialmente dire che il fluoro può essere somministrato a grandi e bambini attraverso due metodologie: per via topica e per via sistemica. Il fluoro assunto per via topica, ovvero esterna, è quello comunemente contenuto all’interno dei dentifrici classici, nei collutori o negli altri prodotti utilizzati per la salute e l’igiene della bocca, comprese alcune gomme masticabili che dovrebbero sostituire l’uso dello spazzolino quando ci si trova fuori casa.

Questo tipo di fluoro fa male ai denti? No, se non si esagera e se non lo si assume nel modo sbagliato: il fluoro assunto attraverso il dentifricio o il collutorio, agisce esternamente al dente, sullo smalto, sulle gengive e sulle mucose della bocca aiutando a rinforzarne le difese contro l’attacco della placca e dei batteri.
Il fluoro viene così attivato tramite lo spazzolamento dei denti o tramite l’atto di risciacquare la bocca, dunque questo utilizzo del fluoro non fa male ai denti. Diversa la situazione in cui sono i bambini piccoli a utilizzare dentifrici ricchi di fluoro senza la supervisione dei genitori, perché il rischio di ingestione è alto. In quel caso il fluoro fa male ai denti? No, ma non è propriamente salutare ingerirlo in questa forma.
L’altro modo per assumere fluoro è per via sistemica: spesso pediatri o dentista specializzati prescrivono fluoro sotto forma di integratori, da mescolare all’acqua od ai cibi, da far assumere ai bambini per rinforzare lo smalto dentale. Fa male ai denti o alla salute questa tipologia di fluoro? In realtà anche in questo caso, purché sotto controllo medico, il fluoro ha lo specifico compito di rinforzare i componenti dello smalto dentale aiutando i più piccoli a sviluppare una dentatura sana e resistente agli attacchi dei batteri responsabili della formazione della placca e dunque delle carie.
Dunque perché c’è chi dice che il fluoro fa male ai denti od alla salute? Cerchiamo di capire meglio quali sono i meccanismi che potrebbero portare ad avere qualche problematica e come evitarli.

Impronte dentali in digitale

Anche la tecnologia può farti ripartire col sorriso giusto !

Grazie alla innovazioni introdotte in campo odontoiatrico è cambiato il modo di lavorae, fornendo innumerevoli vantaggi sia per gli operatori, sia per i pazienti.

Ad esempio, grazie allo scanner intraorale il fastidio che si prova quando un dentista prende le classiche impronte dentali con la ” pasta ” è totalmente eliminato.

Che cos’ è lo scanner intraorale ?

Lo scanner intraorale è uno scanner 3d ovvero un sistema di misurazione tridimensionale utilizzato per catturare oggetti del mondo reale, in modo che possano essere analizzati nel mondo digitale .

Nello specifico, lo scanner intraorale raccoglie le informazioni sulla forma e le dimensioni delle arcate dentali attraverso la sola emissione di un fascio luminoso e l’utilizzo di telecamere ad alta risoluzione .

Quando estrarre il dente del giudizio?

Non si può dare una risposta precisa. Ci sono solitamente quattro denti del giudizio in tutto, uno per ogni emiarcata; succede però talvolta che ne compaia qualcuno in più (iperdonzia) o qualcuno in meno (ipodonzia). Quando ce ne sono più di quattro è sempre meglio estrarre denti del giudizio.

Ricordiamo brevemente che i terzi molari, assenti nella dentizione dei neonati , esordiscono tra i 18 ed i 25 anni (non a caso, vengono chiamati denti del giudizio), un’ età in cui tutti gli elementi dentali si sono collocati in una postazione precisa. L’irruenza con cui i denti del giudizio erompono dalle gengive potrebbe provocare mal di denti, affollamento dentale e molti altri disturbi, tali da rendere necessaria un’estrazione dentale.

L’estrazione dei denti del giudizio (detta anche avulsione) può essere eseguita a fini preventivi o curativi. Nel primo caso, un dente del giudizio può essere rimosso per salvaguardare la corretta posizione ed il giusto allineamento degli altri denti, minimizzando il rischio di malocclusione e denti storti. Inoltre, un’estrazione precoce dei denti del giudizio (immediatamente dopo la loro estrusione dalla gengiva) può essere raccomandata dal dentista per limitare eventuali rischi e complicanze che potrebbero invece sorgere rimuovendo un terzo molare già completamente formato durante l’età adulta.
A scopo terapeutico, invece, l’estrazione dei denti del giudizio si rivela inevitabile nelle seguenti circostanze:

  • Affollamento dentale: questa condizione richiede l’estrazione dei denti del giudizio dato che può rendere difficoltosa la pulizia dentale, quotidiana od interferire con la normale masticazione
  • Corrosione del dente adiacente: un dente del giudizio, ancora incluso nella gengiva, spinge prepotentemente contro le radici del dente adiacente, creando dolore  tale da richiedere un’estrazione
  • Grave infezione al dente del giudizio: in questi casi, la rimozione del dente infetto si rivela l’unica soluzione adeguata. Un’ otturazione od una devitalizzazione  sarebbero, invece, interventi superflui per un dente del giudizio
  • Inclusione dentale : il dente del giudizio viene bloccato nel suo cammino di crescita e sviluppo dalla gengiva, rimanendo intrappolato all’interno dell osso mandibolare o mascellare. Questa condizione espone il dente al rischio d’infezioni, carie , ascessi dentali e cisti.
  • Infiammazione gengivale causata dal mal posizionamento di un dente del giudizio
  • Mal di denti cronico, provocato dalla pressione esercitata dal dente del giudizio sui denti attigui
  • Pericoronarite  dentale: un dente del giudizio parzialmente erotto può dar luogo ad un’infiammazione gengivale acuta molto fastidiosa e dolorosa
  • Rottura o scheggiatura  del giudizio

Sbiancamento con mascherina personalizzata

E’ uno sbiancamento che il paziente, dopo la prima utilizzazione presso lo studio dentistico, può fare comodamente a casa propria!

Richiede un’applicazione di 4-6 ore al giorno oppure per l’intera notte. La mascherina è creata su misura per ogni paziente e aderisce perfettamente ed in modo confortevole all’arcata dentale.

E’ sicuro perchè ha una consistenza viscosa e appiccicosa che rimane all’interno della mascherina e non fuoriesce andando sulle gengive. E’ sicuro infine perchè contiene la Formula PF con Nitrato di Potassio e Fluoro che insieme aiutano a migliorare la salute generale dei denti.

Il trattamento è disponibile in due diverse concentrazioni di Perossido di Carbammide. Al 10% richiede di indossare la mascherina per 8-10 ore al giorno (applicazione notturna), mentre al 16% l’utilizzo è ridotto a 4-6 ore giornaliere. In entrambi i casi i risultati sono visibili dopo 5-10 applicazioni.

​Il trattamento richiede la creazione di una mascherina su misura per il paziente che avviene tramite un appuntamente in studio durante il quale vengono prese le impronte di entrambi le arcate. L’efficacia del trattamento è anche legata all’utilizzo di tale mascherina personalizzata che aderisce perfettamente ai denti del paziente.

Lo sbiancamento dentale eseguito sotto il controllo del professionista è garanzia di sicurezza e di possibilità di ottenere i migliori risultati possibili. Lo sbiancamento deve infatti essere eseguito solo dopo un’attenta anamnesi del paziente grazie alla quale verrà identificato il trattamento più adeguato alle sue esigenze e deve essere preceduto da una pulizia professionale dato che la placca inibisce o riduce l’effetto degli agenti sbiancanti. Infine il professionista dentale supervisiona l’intero processo, controllando i progressi e trattando eventuali effetti collaterali quali la sensibilità.

Contattaci per prendere un appuntamento per una seduta di igiene dentale , seguita da sbiancamento domiciliare !!!

DA COSA DIPENDE IL COLORE DEI DENTI?

Il naturale colore del dente non dipende dallo strato di smalto esterno bensì dalla dentina, ovvero lo strato più interno, che dall’adolescenza in poi tende ad ispessirsi e a cambiare leggermente tonalità.

Il bianco naturale comprende infatti sfumature giallognole più o meno accentuate che dipendono dalla presenza di una serie di macchie che si possono depositare sullo smalto intaccando la dentina. Capita con il passare del tempo, nel caso di otturazioni metalliche in amalgama, e soprattutto se non c’è una corretta e costante igiene. In questo caso, lo smalto tende a colorarsi assorbendo i pigmenti da cibi e bevande. Lo smalto infatti, non possiede un colore proprio, è traslucido in quanto formato da cristalli di idrossiapatite, pertanto dallo strato superficiale traspare il colore della dentina sottostante.  Il suo spessore inoltre, nel corso degli anni tende a ridursi per usura, mentre la sua superficie tende a diventare più liscia. È naturale quindi assistere nel corso della vita ad un graduale ingiallimento dei denti.

Ma tornare all’originale brillantezza del bianco naturale si può, grazie alle nuove tecnologie e ai materiali al servizio dell’odontoiatria. Non solo, con diversi trattamenti sbiancanti è possibile anche arrivare ad ottenere un bianco un po’ più artificiale.

Prima di tutto però, è importante ricordare che i denti vanno quotidianamente spazzolati per rimuovere i residui di cibo e soprattutto dopo aver assunto alimenti molto dolci perché più si mantiene la pulizia e meno si incorrerà nell’attacco di batteri che innescano il meccanismo della pigmentazione della dentina.

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