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Perché documentare un caso

“Dottore, ma perché tutte quelle foto?” I motivi per documentare un caso in odontoiatria

Spesso in una delle fasi del trattamento i pazienti mi chiedono: “Ma facciamo una sfilata con tutte queste foto? Voglio i diritti!” E scoppia la risatina. In effetti, caro paziente, è vero; ogni caso clinico implantare ha molte foto e ci si potrebbe fare tranquillamente un book fotografico. E in effetti ci sono casi in cui si fa proprio così e sono i casi di presentazione di un caso per un congresso, per un corso o per una application a un concorso. Tuttavia questi sono solo alcuni dei motivi per documentare un caso, tramite fotografia o video.

Lo staff Dental One durante un intervento di routine, in sala chirurgica, documentando un caso clinico.

Vediamo quali sono i motivi importanti per cui si documenta quando si fa odontoiatria seria:

1 Attività clinica

2 Tutela medico-legale

3 Attività scientifica

1 – ATTIVITÀ CLINICA

Personalmente tratto chirurgicamente decine se non centinaia di pazienti al mese. La regola numero 1, prima ancora di entrare nella sala del riunito, è quella di vedere la documentazione fotografica e radiologica. Senza di quelle è impossibile ricordarsi lo stato dell’arte di un trattamento. Come è stato svolto l’intervento? Come è stato pianificato? Quali sono i fattori di rischio? Etc. etc. In questo modo io so sempre (e non solo attraverso la mia imprecisa memoria) quello che devo fare, sapendo quello che ho svolto in passato su quel paziente. In sintesi per attività clinica si intende: diagnosi, piano di trattamento, controlli e follow-up ovvero gli A,B,C dell’odontoiatria. Se un centro o uno studio non documentano un caso tramite foto o video cominciate a farvi qualche domanda.

2- TUTELA MEDICO-LEGALE

Negli Stati Uniti spesso fuori dagli studi dentistici ci sono gli studi legali, che vedono un “buon partito” nell’avere come vicino un serbatoio di potenziali clienti. Questo non è per fortuna il caso tipico in italia (dove l’eccellenza odontoiatrica è universalmente riconosciuta) e tantomeno è il caso mio o dei miei studi Dental One dove non abbiamo mai avuto un contenzioso dal giorno dell’apertura. Se a questo aggiungiamo che facciamo chirurgia avanzata a 360 gradi dall’impianto singolo fino alle ricostruzioni ossee di mascellari, direi che i numeri sono dalla nostra parte.

Tuttavia, è dovere e tutela nei confronti dei pazienti, documentare i casi perché, in caso di dubbi o contenzioso, loro (e noi) hanno il diritto di poter verificare quali sono state le fasi del trattamento che può non essere andato a buon fine. Certo, firmano il consenso informato e sono informati sui rischi e benefici dell’intervento più volte, ma il potere delle immagini è facilmente interpretabile da qualunque medico legale e difendibile da un odontoiatra.

3- ATTIVITÀ SCIENTIFICA

Il motivo meno “etico”, ma non meno importante è la cultura cumulativa che può scaturire da una serie di casi o da pubblicazioni scientifiche. E’ ovvio che, senza documentazione fotografica, non si potrebbe pubblicare alcun caso o farlo vedere a colleghi in una presentazione Powerpoint. Tranquilli, i volti sono sempre coperti e la privacy sempre rispettata. A noi interessano solo i denti e gli impianti!

Articolo scritto dal Dottor Vittorio Magnano

Dentista per bambini Genova

Dentista per bambini Genova

Non sono solo gli adulti ad aver bisogno dell’intervento di un dentista, ma molto spesso anche i più piccoli necessitano di un appuntamento con uno specialista. Ai bambini è consigliato soprattutto effettuare visite regolari come misura preventiva, per evitare l’insorgenza di problematiche che col passare del tempo possono portare anche a gravi conseguenze.

A Genova, così come nelle altre principali città italiane, si trovano diversi studi dentistici che offrono servizi anche per i più piccoli: basta infatti fare una ricerca sui principali motori di ricerca per trovare gli studi più noti e affidabili della propria zona.


Come si chiama il dentista per i bambini?

Un dentista specializzato nella cura dei denti dei più piccini si chiama pedodontoiatra. Questa figura professionale può essere assolutamente importante qualora ci siano delle problematiche da affrontare, ma è utilissima anche in una fase di prevenzione ossia quando, anche senza patologie evidenti da risolvere, è opportuno effettuare controlli generici della cavità orale.

Ortodonzia infantile

L’ortodonzia infantile è un ramo specialistico finalizzato a favorire lo sviluppo di una dentizione perfetta nei bambini. L’ortodonzia infantile viene anche definita come ortodonzia dell’età evolutiva o intercettiva ed è utile in tutti quei casi in cui i denti sono posizionati in modo non corretto nella bocca dei più piccoli.

Pedodonzia

La pedodonzia, chiamata spesso anche odontoiatria pediatrica, è una particolare branca dell’odontoiatria, volta a seguire tutte le problematiche di salute dentale in età evolutiva, quindi coinvolge i giovani pazienti dalla nascita fino a un’età che coincide più o meno con l’adolescenza. Un periodo in cui sono fondamentali dei controlli specialistici, così da assicurare ai denti un corretto sviluppo.

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Quali sono i servizi offerti per l’ortodonzia infantile?

L’ortodonzia infantile si occupa di una serie di attività mirate alla cura dei denti, ma rivolte in particolar modo a un pubblico giovane o giovanissimo, prestando soccorso professionale ai pazienti più piccoli con problematiche della cavità orale da risolvere.

Igiene orale bambini

Dalla prima infanzia fino all’adolescenza è importante curare l’igiene orale dei bambini. In che modo? Consigliandoli al meglio e insegnando loro tutte le metodiche spesso utilizzate anche in una fase più adulta, importanti per prevenire fastidiose sintomatologie e disturbi come placca e carie.

La cura dell’igiene orale nei bambini segue modalità differenti per le diverse fasi della crescita, da quando iniziano a crescere i primi denti da latte, fino alla formazione di una dentizione definitiva.

Sigillatura dei solchi nei bambini

La sigillatura dei solchi è una tecnica che viene utilizzata in ottica preventiva per i bambini ed è mirata a prevenire la carie. Si tratta di una metodica utilizzata ormai da diversi decenni ed è diffusa in tutto il mondo. In pratica, consiste nella chiusura dei solchi presenti sulla superficie dei denti, grazie all’utilizzo di cementi vetroionomerici o materiali a base resinosa.

Trattamento traumi dentali infantili

I traumi dentali in età infantile sono purtroppo piuttosto frequenti e avvengono per lo più in modo del tutto inaspettato. Proprio per questo motivo è assolutamente fondamentale intervenire in modo rapido e tempestivo. Problematiche di questo tipo vengono suddivise in traumi ai tessuti di sostegno dei denti e traumi ai tessuti duri del dente.

Terapia conservativa pedodonzia

L’obiettivo della terapia conservativa è quello di ricostruire o restaurare tutti quegli elementi che fanno parte dei denti e che vengono danneggiati ad esempio per colpa di eventi come traumi o l’insorgere di carie.

Estrazione dei denti da latte

La caduta dei denti da latte è conosciuta da chiunque come la naturale evoluzione della fase di crescita dall’età infantile all’età adolescenziale e, quindi, più adulta. In alcuni casi però questa caduta viene aiutata tramite un’operazione di estrazione da parte di uno studio dentistico.

In questo caso è importante valutare (secondo il consiglio del dentista) se è il caso di estrarre o curare il dente lasciandolo nella sua posizione originale.

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A quale età portare i bambini dal dentista?

Attorno a questa domanda ruotano diverse opinioni. La maggior parte degli esperti sono concordi nell’affermare che l’età corretta per portare i bambini presso uno studio dentistico per una visita preliminare sia intorno ai 18/24 mesi circa, il momento in cui iniziano anche a crescere i primi denti da latte.

In casi particolari il pediatra potrebbe consigliare una visita ancor prima di questa età, ma solo se necessario e per affrontare particolari problematiche.

A quale età si mette l’apparecchio ai denti?

Una domanda che molti si pongono è anche quella relativa all’età corretta a cui avvicinarsi a un apparecchio per correggere la posizione dei denti dei bambini. Una età che può essere considerata giusta coincide con la caduta dell’ultimo dente da latte o, al limite, poco prima di questo evento.

Come trattare i bambini dal dentista

Portare dei bambini piccoli in uno studio dentistico non è mai una cosa facile: è necessario riuscire a mantenerli tranquilli e fermi durante tutto l’arco della visita, soprattutto se si fanno interventi particolari.

I dentisti dovrebbero quindi avere un atteggiamento positivo ed empatico e un approccio amichevole col quale familiarizzare con i piccoli pazienti. Una delle strategie è anche quella di promettere ai bimbi piccoli regali, come bolle di sapone o lecca lecca, da ricevere dopo la visita, così da migliorare la loro soglia di collaborazione.

Quanto costa il dentista per bambini?

Il costo può variare molto in base allo specialista, allo studio o alla posizione geografica dello stesso. In genere comunque le visite hanno costi analoghi a quelle degli adulti e un controllo di base si può fare con cifre che oscillano dai 30 ai 60€.

È assolutamente fondamentale non sottovalutare l’importanza di un dentista per bambini. Spesso, come capita da adulti, si prenota una visita da un dentista solo nel caso in cui emergano delle problematiche, quando cioè spesso è troppo tardi per intervenire tempestivamente e si rende necessario ricorrere a costosi e fastidiosi interventi che potevano essere evitati.

Far seguire il proprio bambino da un dentista permette di dare un’impostazione corretta alla conformazione dei suoi denti, correggendo eventuali imperfezioni o morfologie dentali scorrette. Una strategia che impatterà in modo più che positivo sul futuro del bambino.

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Dente del giudizio

Dente del giudizio

Gli ultimi denti a comparire nell’arcata inferiore e in quella superiore prendono il nome di: denti del giudizio. Questi sono conosciuti anche come ottavi, in quanto sono l’ottavo dente di ogni emiarcata, oppure terzi morali.

In genere, iniziano a erompere in età tarda a partire dai 18 anni circa fino ai trent’anni. Ma cosa succede quando fanno male oppure vanno tolti? Quali sono i sintomi che suggeriscono che si debba togliere un dente del giudizio? Vediamolo nel dettaglio.


Quali sono i sintomi del dente del giudizio?

Quali sono i principali sintomi del dente del giudizio? I sintomi possono essere molteplici, in genere si avverte un dolore intenso nella zona vicino a dove deve erompere il dente del giudizio. Un altro sintomo potrebbe vedere anche difficoltà di masticazione, apertura e chiusura della bocca.

Dolore intenso ai denti adiacenti al dente del giudizio    

Il dolore intenso ai denti adiacenti è uno dei sintomi che si lamenta più facilmente quando sta per spuntare il dente del giudizio. Proprio perché per erompere la zona nelle vicinanze si gonfia e arrossa dando un senso di dolore e fastidio anche nei denti nelle vicinanze.

Arrossamento della gengiva

La nascita di un nuovo dente porta la gengiva ad arrossarsi. Questa può dare anche una sensazione molto fastidiosa e avvertire del prurito e del bruciore dovuto all’infiammazione della zona gengivale.

Problemi di masticazione per dente del giudizio  

Un altro problema che sovviene quando sta erompendo il dente del giudizio, e in alcuni casi anche dopo la sua fuoriuscita, sono i problemi di masticazione. Infatti, l’infiammazione delle gengive e il dolore per il dente porta anche a difficoltà a mangiare e masticare bene.

Mal di testa e febbre da infezione dente del giudizio

Se viene la febbre e il mal di testa, in genere è possibile che si sta manifestando un’infezione dovuta alla fuoriuscita di uno o più denti del giudizio. In caso di febbre, il consiglio è di rivolgersi al medico per capire se c’è bisogno di fare o meno una terapia antibiotica e antinfiammatoria al fine di far abbassare la temperatura.

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Quanto dura il mal di denti del giudizio?          

Il dolore dato dal dente del giudizio può prevedere una durata che va da circa una settimana fino a quindici giorni circa. In genere, il mal di denti del giudizio nel corso di questi giorni passa da solo, quando il dente raggiunge la sua posizione finale.

Cosa provoca il dente del giudizio

Il dente del giudizio per farsi spazio in genere provoca un lieve spostamento degli altri denti al fine di farsi spazio e crescere dritto senza dare problemi. Se però il dente del giudizio è chiuso parzialmente nella gengiva allora mina la stabilità dei denti attigui.

Questo perché i denti del giudizio spingono gli altri, e in questo caso si possono storcere, si potrebbero manifestare delle difficoltà a masticare e portare a una malocclusione dentale.

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Cosa succede se non si toglie il dente del giudizio?

Se il dente del giudizio non sta crescendo in modo corretto e non ha erotto come doveva, ad esempio crescendo storto. Il dente del giudizio se non tolto, quando non cresce bene, può originare un’infiammazione che può portare nel corso del tempo a un ascesso gengivale. I denti del giudizio, inoltre, sono molto soggetti alle carie e possono portare a infiammazioni anche ai denti adiacenti.

Perché va tolto il dente del giudizio?

Sempre e solo su consulto del dentista il dente del giudizio dev’essere tolto in quanto causa di infiammazioni, di carie e di dolore alle gengive e ai denti adiacenti. Ecco perché se porta a dolore, rossore e infiammazione si consiglia di togliere il dente del giudizio.

Complicanze dente del giudizio 

Il dente del giudizio potrebbe creare problemi durante l’eruzione e anche dopo. Con i denti del giudizio il dolore iniziale si evolve man mano in un dolore intenso e comportare anche un’infezione grave.

Tra le principali complicazioni ci sono: dolore, trisma, ripetuta infezione del tessuto molle, tumefazione gengivale, danni ai denti vicini, carie dentarie, dolore alla gola, male all’orecchio, rigonfiamento linfonodale.

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Dolore post postoperatorio dente giudizio

Il dolore dopo l’estrazione del dente dura all’incirca tre giorni. Dopo tre giorni grazie alla giusta terapia questo passa.

Convalescenza dente del giudizio

La convalescenza per il dente del giudizio va da un minimo di tre fino a non più di cinque giorni. In caso di dolore basterà prendere un medicinale antinfiammatorio sempre su consulto del medico.

Quanto costa togliere il dente del giudizio

I costi per togliere il dente del giudizio variano a seconda del professionista al quale ci si rivolge, in base al lavoro da svolgere, a qual è la situazione del dente se è storto o ancora all’interno della gengiva ecc…I costi vanno da un minimo di 100 euro fino ai 500 euro circa.

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Logopedista in odontoiatria :

Spesso la figura del logopedista è associata a quella dell’ortodontista per aiutare a sistemare disturbi legati alla bocca. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipica, i frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

Il logopedista è il medico specializzato nella cura, nella rieducazione della parola e del linguaggio.

Spesso la figura del logopedista è associata a quella dell’ortodontista per aiutare a sistemare disturbi legati alla bocca. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipicai frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

La collaborazione costante ed il confronto tra logopedista e ortodontista può risolvere le difficoltà in maniera più veloce, con alte percentuali di successo e con standard riabilitativi elevati.

Le principali abitudini scorrette che si riscontrano nei bambini sono:

  • succhiamento del pollice;
  • uso prolungato del ciuccio;
  • lapisfagia (mangiare le matite)
  • onicofagia (mangiare le unghie);
  • masticazione delle guance;
  • masticazione di stoffa o di vestiti.

La deglutizione atipica è uno dei problemi più frequenti e molti odontoiatri e ortodontisti collaborano con i logopedisti, insegnando i giusti movimenti deglutitori. L’ortodontista è lo specialista nel mettere i denti nella posizione corretta, il logopedista invece è considerato l’esperto delle parti “molli”: la lingua, le labbra, le guance ecc.
Il paziente inoltre deve esercitarsi a casa per ripetere gli esercizi.

Con pochi esercizi al giorno in poco tempo si possono ottenere grandi risultati.

L’ortodonzia è sempre più legata alla logopedia, che insegna al paziente, sia ad imparare esercizi per migliorare e tonificare la muscolatura facciale, sia per avere maggiore consapevolezza nella deglutizione e nella respirazione, avendo un approccio più attivo.

Tutte queste cattive abitudini, se non vengono eliminate presto, possono provocare mal occlusioni, morsi aperti, palati ogivali con ovvie ripercussioni anche sulla fonetica.

Abbiamo quindi una correlazione tra la malocclusione dentaria alla difficoltà di linguaggio. Il punto nodale sta nell’intervenire presto e capire chi debba intervenire prima se il logopedista o l’ortodontista. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipicai frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

Recessioni gengivali e otturazioni al colletto:

Le patologie che possono colpire la bocca sono numerose e tra queste una condizione molto comune è quella del colletto dentale scoperto in cui, la parte dentale che si trova tra dente e gengiva, si scopre rendendo quella zona della bocca particolarmente sensibile.

Ad essere colpiti da questa patologia sono normalmente i canini e gli incisivi, ma anche gli altri denti possono essere soggetti a rimanere scoperti vicino alla gengiva.

Sintomi del colletto dentale scoperto

  • ipersensibilità dentinale
  • dolore alle gengive
  • Denti che sembrano più lunghi o più grandi
  • Processi cariogeni
  • alitosi
  • Arrossamento e sanguinamento gengivale
  • Mobilità dei denti durante la masticazione

La retrazione gengivale con conseguente colletto dentale scoperto è una patologia che si manifesta gradualmente ed è preceduta da una serie di sintomi e segnali molto importanti, a volte sottovalutati.

Il sintomo principale è sicuramente una sensibilità dentale che si manifesta con un dolore acuto e persistente quando si assumono cibi o bevande troppo caldi o freddi o quando si lavano i denti.

Anche il dolore alle gengive è un sintomo classico del colletto dentale scoperto e si presenta proprio nel punto in cui la gengiva inizia a ritirarsi.

Oltre al dolore, però, la recessione gengivale genera anche un effetto ottico per cui i denti appaiono più allungati o più grandi.

Altri sintomi sono la formazione di carie  e l’alitosi, che spesso è il primo segnale di molte infiammazioni dentali tra cui proprio la retrazione delle gengive.

Con questa patologia le gengive diventano più sensibili e più soggette al sanguinamento, soprattutto quando si lavano i denti, e diventa anche più difficile mangiare perché i denti risultano meno saldi.

Cause del colletto dentale scoperto

  • retrazione gengivale
  • Predisposizione genetica
  • Fenotipo gengivale
  • Piercing
  • Bruxismo
  • Disturbi alimentari
  • Infezione alle gengive
  • Scarsa o scorretta igiene orale
  • Parodontite

La causa principale di questa patologia è appunto la retrazione gengivale, o recessione gengivale, che consiste nello spostamento della gengiva verso la radice del dente lasciando così parte del cemento radicolare scoperto.

Può verificarsi in caso di predisposizione genetica alla malattia o per la struttura della gengiva stessa, per cui può manifestarsi nonostante le precauzioni.

In caso di presenza di un piercing al labbro o alla lingua si può incorrere nel colletto dentale scoperto che, irritato e danneggiato dal piercing, inizia piano piano a recedere.

Anche il bruxismo, patologia che porta a digrignare e serrare i denti involontariamente, può portare allo stesso risultato.

Soggette a retrazione delle gengive sono anche le persone che soffrono di disturbi alimentari come anoressia e bulimia, patologie che inducono chi ne soffre a vomitare anche più volte al giorno. L’acidità dei succhi gastrici causa un processo di erosione che danneggia non solo lo smalto dei denti ma anche il colletto dentale, inducendolo quindi a ritirarsi.

In generale anche le infezioni alle gengive causate dai batteri possono incidere sul colletto dentale scoperto in quanto, i fibroplasti responsabili della compattezza dei tessuti, cominciano a degenerarsi facendo ritirare le gengive.

Le cause scatenanti più comuni dei colletti dentali scoperti comunque rimangono l’uso scorretto dello spazzolino e la parodontite.

Un utilizzo sbagliato dello spazzolino (per esempio spazzolare i denti troppo energicamente) o di uno spazzolino a setole dure può corrodere il tessuto gengivale e rendere i denti sensibili.

In caso di infiammazione gengivale, invece, la causa più probabile è la parodontite, conosciuta anche con il nome di piorrea una malattia che colpisce tutto l’apparato di sostegno del dente che comprende osso, gengiva e legamento parodontale.

Nel momento in cui si sviluppa la piorrea i tessuti che sostengono il dente si infiammano in maniera così aggressiva che rischiano di essere distrutti e, se non si interviene prontamente, gengiva e osso rischiano di rovinarsi al punto di iniziare a recedere fino a causare la perdita dei denti.

In caso di parodontite, lo stato infiammatorio si verifica a causa della presenza della placca batterica nel solco gengivale che si forma in seguito ad una scorretta cura orale che va ad intaccare la salute non solo della bocca ma anche del resto dell’organismo.

Rimedi per il colletto dentale scoperto

  • Otturazione in composito
  • Faccette in ceramica
  • Intervento chirurgico

Per risolvere il problema del colletto dentale scoperto si può ricorrere a strade diverse in base alla gravità della patologia.

Si può ricorrere per esempio all’otturazione in composito dei colletti dentali scoperti, operazione che viene eseguita con una tecnica adesiva.

Altrimenti si possono applicare delle faccette in ceramica, sottili lamine in ceramica dello spessore di 0,7 mm che vengono applicate sulla superficie dei denti così da modificarne forma, colore, lunghezza e posizione ed hanno lo scopo di coprire la superficie del dente.

L’opzione più importante invece, destinata ai casi più gravi, è quello di effettuare un intervento di chirurgia che serve a riportare le gengive ritirate alla loro posizione originale, facendola scorrere, ed eventualmente applicando un innesto per aumentarne lo spessore.

Ritrattamento endodontico:

Cominciamo con lo spiegare che il ritrattamento canalare è un nuovo trattamento canalare dentale che è stato eseguito quando il trattamento endodontico iniziale non ha avuto lo stesso successo oppure è fallito. Questo trattamento consisterà nella rimozione dei materiali di riempimento dai canali radicolari dentali per pulirli e rimodellarli. Il ritrattamento canalare terminerà tipicamente con una nuova sigillatura dei canali radicolari. Ma quando sarà necessario procedere nell’eseguire un ritrattamento canalare? Ci sono una serie di sintomi e segni che possono indicare che il trattamento endodontico non è andato come previsto, cioè ha fallito. Questi segni e sintomi possono essere di vario tipo e includono la presenza di dolore persistente nel dente trattato che potrebbe anche aumentare con il passare dei giorni. Il ritrattamento canalare potrebbe anche rendersi necessario in caso di una infiammazione facciale del dente trattato endodonticamente o in caso di fratture endodontiche dei denti e di tenerezza alla percussione o alla palpazione del dente. Segni radiologici che un canale radicolare non è stato trattato o riempito correttamente o completamente sono facilmente individuabili dal dentista, e in questi casi non resterà altra alternativa all’estrazione del dente che procedere con il ritrattamento canalare. Quando si parla di ritrattamento canalare dolore e fastidio possono essere presenti in minima parte nella fase successiva all’anestesia locale ma tenderanno comunque a sparire nel giro di poco tempo. Il ritrattamento canalare diventerà necessario anche in presenza di canali radicolari accessori che non sono stati o non potevano essere trattati nella prima endodonzia. Anche la comparsa di una nuova carie o lesione infettiva che colpisce nuovamente il canale radicolare dentale potrebbe essere uno dei motivi per cui il dentista valuterà il ritrattamento canalare al pari di una frattura della corona o dell’otturazione che ha causato un nuovo processo infettivo nel dente. Di fronte a uno o più segni e/o sintomi sopra descritti è necessario recarsi rapidamente dallo studio dentistico.

Ritrattamento canalare: come si fa

Come abbiamo già accennato uno dei motivi che possono rendere opportuno valutare un ritrattamento canalare sono la contaminazione da precedente trattamento endodontico, una frattura dentale, un processo infettivo e così via. Se un paziente si presenta nello studio dentistico con un dente devitalizzato e uno dei sintomi che abbiamo elencato, il dentista capirà subito che il dente devitalizzato non è guarito in modo adeguato. E’ il caso, ad esempio, di un dolore che è peggiorato dopo il trattamento iniziale e che compare ogni volta che si mastica o si morde. Si consideri inoltre che uno o più canali radicolari mal otturati e carie ricorrenti possono essere individuati facilmente con una radiografia. Inoltre si potrebbe avere una lesione apicale che non esisteva all’inizio del trattamento endodontico. La modalità di esecuzione del ritrattamento canalare inizierà con un esame clinico e radiografico del dente infetto. Sarà fondamentale fin dall’inizio stabilire la causa che ha causato il fallimento del primo trattamento endodontico. Una volta chiarite tutte le informazioni e la causa del fallimento endodontico è possibile procedere, se possibile, ad eseguire in concreto il ritrattamento canalare. Il trattamento verrà eseguito utilizzando l’anestesia infiltrativa nello studio dentistico, quindi questo trattamento non causerà alcun dolore o disagio. Il ritrattamento canalare consisterà nella rimozione del materiale di riempimento dal primo canale radicolare e nella pulizia del nuovo processo infettivo. Dopo aver fatto ciò e rimodellato i canali radicolari, si procederà nuovamente alla corretta otturazione di questi. Prima del ritrattamento canalare il dentista specialista dovrà verificare che il dente possa essere effettivamente ricostruito, che il parodonto sia sano e che i canali radicolari siano accessibili senza ricorrere alla chirurgia. Inoltre, il paziente deve mostrare adeguate abitudini di igiene orale, sentirsi motivato a preservare i propri denti naturali.

ALIMENTAZIONE E SALUTE ORALE

Una corretta alimentazione è alla base della salute di denti e gengive, coinvolti in primis nel processo di assunzione del cibo. La nostra bocca è ricettacolo naturale di una molteplicità di batteri i quali trasformano in acido gli zuccheri presenti nei cibigli acidi sono in grado di aggredire lo smalto dentale e provocare la carie.

La maggior parte dei pazienti affetti da problemi di carie é caratterizzata da una dieta ricca di zuccheri e, spesso, da un’igiene orale non adeguata o insufficientemente scrupolosa, fattori che favoriscono la formazione della placca batterica nel cavo orale.

La dieta dei bambini è spesso più ricca di zuccheri rispetto a quella degli adulti, tuttavia, il maggiore pericolo di malattia cariosa risiede nella frequenza con cui gli zuccheri vengono consumati, piuttosto che nella loro quantità complessiva. Bambini abituati a mangiare quantitativi ridotti di cibi zuccherosi, ma in momenti diversi della giornata e senza procedere al successivo spazzolamento dentale, sono più esposti al rischio di carie di coloro che ne concentrano una maggiore assunzione, seguita da una buona igiene orale.  Fra gli zuccheri, il saccarosio è quello più facilmente metabolizzato dai batteri del cavo orale: tale processo dura meno di trenta minuti, tempo entro il quale è indispensabile provvedere allo spazzolamento dei denti allo scopo di salvaguardarli dal rischio di carie.

L’igiene orale è fondamentale dopo ciascun pasto. Durante i pasti intermedi, è consigliabile consumare verdura o frutta (attenzione alle banane, più ricche di zuccheri) rispetto a cibi dolci come pasticcini o merendine.

Se dopo aver mangiato, non è possibile eseguire la pulizia dei dentipuò essere utile masticare un chewing gum senza zucchero, in quanto aiuta parzialmente a rimuovere i residui di cibo stimolando la salivazione (che possiede una naturale funzione detergente). Il chewing gum deve essere masticato per breve tempo, in quanto l’utilizzo prolungato può danneggiare denti, otturazioni, protesi fisse o mobili ed interferire sulle funzionalità temporo-mandibolari. Naturalmente, in nessun modoil chewing gum può essere considerato un sostitutivo dello spazzolino.

Durante la prima infanzia è importante evitare alcune abitudini diffuse ma indiscutibilmente nocive per la salute orale del bambino. In particolare è raccomandabile:

  • non intingere mai la tettarella del biberon o del ciuccio in zucchero o miele
  • non offrire al bambino caramelle, camomilla zuccherata o altre bevande dolci la sera, prima della nanna
  • evitare sciroppi per la tosse zuccherati o lavare i denti del bambino dopo l’uso
  • evitare merendine zuccherate o altri cibi dolci come snack per la scuola

In generale è bene privilegiare cibi con minore apporto di zuccheri raffinati e cibi che richiedono una masticazione più robusta, i quali tendono ad attaccarsi in misura minore ai denti e al bordo della gengiva. La masticazione stessa favorisce il massaggio gengivale ed un maggior grado di detersione orale.

Lo stuzzicadenti: bocciato dall’igienista dentale.

 Vi spieghiamo il “perché” lo stuzzicadenti è un pessimo alleato della salute orale! A rendere pericoloso il presidio, oltre al materiale di cui è formato, è anche la forma sottile e appuntita che potrebbe nuocere all’integrità dei tessuti orali; scopriamo insieme i pericoli a cui si va incontro quando si sceglie di utilizzare lo stuzzicadenti.

A causa della sua natura, rigida e appuntita, determina a lungo termine traumi gengivali a livello dello spazio interprossimale, portando all’appiattimento delle papille gengivali presenti tra un dente e l’altro.

Il materiale di cui è formato, a contatto con la saliva, diventa estremamente morbido e a seguito di leggera pressione potrebbe spezzarsi o peggio ancora rompersi nello spazio tra un dente e l’altro lacerando la gengiva. In tal caso le conseguenze potrebbero essere disastrose perché si andrebbe incontro a traumi ed infezioni profonde del parodonto.

Quindi se avete del cibo tra i denti vi consigliamo di utilizzare strumentazione adeguata come:

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