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Categoria: Blog

Quando estrarre il dente del giudizio?

Non si può dare una risposta precisa. Ci sono solitamente quattro denti del giudizio in tutto, uno per ogni emiarcata; succede però talvolta che ne compaia qualcuno in più (iperdonzia) o qualcuno in meno (ipodonzia). Quando ce ne sono più di quattro è sempre meglio estrarre denti del giudizio.

Ricordiamo brevemente che i terzi molari, assenti nella dentizione dei neonati , esordiscono tra i 18 ed i 25 anni (non a caso, vengono chiamati denti del giudizio), un’ età in cui tutti gli elementi dentali si sono collocati in una postazione precisa. L’irruenza con cui i denti del giudizio erompono dalle gengive potrebbe provocare mal di denti, affollamento dentale e molti altri disturbi, tali da rendere necessaria un’estrazione dentale.

L’estrazione dei denti del giudizio (detta anche avulsione) può essere eseguita a fini preventivi o curativi. Nel primo caso, un dente del giudizio può essere rimosso per salvaguardare la corretta posizione ed il giusto allineamento degli altri denti, minimizzando il rischio di malocclusione e denti storti. Inoltre, un’estrazione precoce dei denti del giudizio (immediatamente dopo la loro estrusione dalla gengiva) può essere raccomandata dal dentista per limitare eventuali rischi e complicanze che potrebbero invece sorgere rimuovendo un terzo molare già completamente formato durante l’età adulta.
A scopo terapeutico, invece, l’estrazione dei denti del giudizio si rivela inevitabile nelle seguenti circostanze:

  • Affollamento dentale: questa condizione richiede l’estrazione dei denti del giudizio dato che può rendere difficoltosa la pulizia dentale, quotidiana od interferire con la normale masticazione
  • Corrosione del dente adiacente: un dente del giudizio, ancora incluso nella gengiva, spinge prepotentemente contro le radici del dente adiacente, creando dolore  tale da richiedere un’estrazione
  • Grave infezione al dente del giudizio: in questi casi, la rimozione del dente infetto si rivela l’unica soluzione adeguata. Un’ otturazione od una devitalizzazione  sarebbero, invece, interventi superflui per un dente del giudizio
  • Inclusione dentale : il dente del giudizio viene bloccato nel suo cammino di crescita e sviluppo dalla gengiva, rimanendo intrappolato all’interno dell osso mandibolare o mascellare. Questa condizione espone il dente al rischio d’infezioni, carie , ascessi dentali e cisti.
  • Infiammazione gengivale causata dal mal posizionamento di un dente del giudizio
  • Mal di denti cronico, provocato dalla pressione esercitata dal dente del giudizio sui denti attigui
  • Pericoronarite  dentale: un dente del giudizio parzialmente erotto può dar luogo ad un’infiammazione gengivale acuta molto fastidiosa e dolorosa
  • Rottura o scheggiatura  del giudizio

Sbiancamento con mascherina personalizzata

E’ uno sbiancamento che il paziente, dopo la prima utilizzazione presso lo studio dentistico, può fare comodamente a casa propria!

Richiede un’applicazione di 4-6 ore al giorno oppure per l’intera notte. La mascherina è creata su misura per ogni paziente e aderisce perfettamente ed in modo confortevole all’arcata dentale.

E’ sicuro perchè ha una consistenza viscosa e appiccicosa che rimane all’interno della mascherina e non fuoriesce andando sulle gengive. E’ sicuro infine perchè contiene la Formula PF con Nitrato di Potassio e Fluoro che insieme aiutano a migliorare la salute generale dei denti.

Il trattamento è disponibile in due diverse concentrazioni di Perossido di Carbammide. Al 10% richiede di indossare la mascherina per 8-10 ore al giorno (applicazione notturna), mentre al 16% l’utilizzo è ridotto a 4-6 ore giornaliere. In entrambi i casi i risultati sono visibili dopo 5-10 applicazioni.

​Il trattamento richiede la creazione di una mascherina su misura per il paziente che avviene tramite un appuntamente in studio durante il quale vengono prese le impronte di entrambi le arcate. L’efficacia del trattamento è anche legata all’utilizzo di tale mascherina personalizzata che aderisce perfettamente ai denti del paziente.

Lo sbiancamento dentale eseguito sotto il controllo del professionista è garanzia di sicurezza e di possibilità di ottenere i migliori risultati possibili. Lo sbiancamento deve infatti essere eseguito solo dopo un’attenta anamnesi del paziente grazie alla quale verrà identificato il trattamento più adeguato alle sue esigenze e deve essere preceduto da una pulizia professionale dato che la placca inibisce o riduce l’effetto degli agenti sbiancanti. Infine il professionista dentale supervisiona l’intero processo, controllando i progressi e trattando eventuali effetti collaterali quali la sensibilità.

Contattaci per prendere un appuntamento per una seduta di igiene dentale , seguita da sbiancamento domiciliare !!!

Sedazione cosciente in odontoiatria

La Sedazione cosciente aiuta a ridurre l’ansia, il disagio e il dolore che si possono avvertire durante alcuni trattamenti odontoiatrici o medici in generale. Si tratta di un’unione di farmaci tranquillanti e di analgesici che inducono il rilassamento ed eliminano il dolore.

l dentista o l’anestesista responsabile della procedura analizza come prima cosa la storia clinica del paziente ed effettua i dovuti controlli medici per verificare se ci siano impedimenti di rilievo alla sedazione e individua le dosi e le tempistiche di somministrazione più adatte. 

A questo punto si procede con l’inoculazione dei farmaci via endovenosa attraverso una sorta di siringa (l’ago cannula). Durante la somministrazione il medico tiene costantemente monitorati i parametri vitali del paziente (battito cardiaco, pressione, frequenza respiratoria, ossigenazione del sangue ecc.) e la capacità di risposta agli stimoli. 

DA COSA DIPENDE IL COLORE DEI DENTI?

Il naturale colore del dente non dipende dallo strato di smalto esterno bensì dalla dentina, ovvero lo strato più interno, che dall’adolescenza in poi tende ad ispessirsi e a cambiare leggermente tonalità.

Il bianco naturale comprende infatti sfumature giallognole più o meno accentuate che dipendono dalla presenza di una serie di macchie che si possono depositare sullo smalto intaccando la dentina. Capita con il passare del tempo, nel caso di otturazioni metalliche in amalgama, e soprattutto se non c’è una corretta e costante igiene. In questo caso, lo smalto tende a colorarsi assorbendo i pigmenti da cibi e bevande. Lo smalto infatti, non possiede un colore proprio, è traslucido in quanto formato da cristalli di idrossiapatite, pertanto dallo strato superficiale traspare il colore della dentina sottostante.  Il suo spessore inoltre, nel corso degli anni tende a ridursi per usura, mentre la sua superficie tende a diventare più liscia. È naturale quindi assistere nel corso della vita ad un graduale ingiallimento dei denti.

Ma tornare all’originale brillantezza del bianco naturale si può, grazie alle nuove tecnologie e ai materiali al servizio dell’odontoiatria. Non solo, con diversi trattamenti sbiancanti è possibile anche arrivare ad ottenere un bianco un po’ più artificiale.

Prima di tutto però, è importante ricordare che i denti vanno quotidianamente spazzolati per rimuovere i residui di cibo e soprattutto dopo aver assunto alimenti molto dolci perché più si mantiene la pulizia e meno si incorrerà nell’attacco di batteri che innescano il meccanismo della pigmentazione della dentina.

MA QUANDO È COMPARSO IL PRIMO DENTIFRICIO?

E COME SI LAVAVANO I DENTI PRIMA?

Non siamo riusciti a trovare informazioni certe sui primissimi antenati del dentifricio. Pare che già gli antichi Egizi nel 5000 a.C. avessero l’abitudine di pulire i loro denti (secondo i ritrovamenti di alcuni manoscritti).

Con certezza si può affermare però che Greci e Romani provvedessero in qualche  modo alla loro igiene orale. Le donne romane si dice masticassero una resina aromatica per profumare la bocca. Sicuramente venivano usati miscugli di ingredienti per creare dentifrici molto abrasivi: ossa tritate e conchiglie d’ostrica erano gli ingredienti principali, probabilmente utilizzati con l’ausilio di stracci  di cotone o lino. L’aggiunta delle spezie o di carbone era utile invece per migliorare l’alito.

Polveri di vario tipo comunque sono state usate per l’igiene dentale sino al XIX secolo!

Alla fine del Cinquecento si parlava di “bianco dentario” e di “sapone per i denti”, il che fa presupporre l’utilizzo di prodotti per la pulizia dei denti.

Dunque sino al XIX secolo il dentifricio era una polvere abrasiva utilizzata per togliere i residui di cibo dai denti, e spesso non aveva un buon sapore. Grazie all’aggiunta di glicerina e di altri ingredienti invece, verso la fine del 1800 divenne molto più simile a ciò che utilizziamo oggi, ossia una pasta con una consistenza e un sapore gradevole.

Dovremo però attendere il 1873 per la produzione industriale e la diffusione di massa.

Circa 20 anni più tardi infatti nacque la Dr Sheffield’s Creme Dentifrice, la crema dentifricia proposta finalmente nel tubetto morbido spremibile (sino a quel momento il dentifricio era venduto in tubetti di vetro).

Fu la Colgate nel 1896 a dare il via alla commercializzazione su vasta scala del dentifricio nel tubetto spremibile inventato da Sheffield.

Nel XX secolo poi ci sono state alcune sostanziali modifiche alla composizione della pasta dentifricia, ma Colgate ha aperto la strada al dentifricio così come lo conosciamo oggi.

Logopedista in odontoiatria :

Spesso la figura del logopedista è associata a quella dell’ortodontista per aiutare a sistemare disturbi legati alla bocca. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipica, i frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

Il logopedista è il medico specializzato nella cura, nella rieducazione della parola e del linguaggio.

Spesso la figura del logopedista è associata a quella dell’ortodontista per aiutare a sistemare disturbi legati alla bocca. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipicai frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

La collaborazione costante ed il confronto tra logopedista e ortodontista può risolvere le difficoltà in maniera più veloce, con alte percentuali di successo e con standard riabilitativi elevati.

Le principali abitudini scorrette che si riscontrano nei bambini sono:

  • succhiamento del pollice;
  • uso prolungato del ciuccio;
  • lapisfagia (mangiare le matite)
  • onicofagia (mangiare le unghie);
  • masticazione delle guance;
  • masticazione di stoffa o di vestiti.

La deglutizione atipica è uno dei problemi più frequenti e molti odontoiatri e ortodontisti collaborano con i logopedisti, insegnando i giusti movimenti deglutitori. L’ortodontista è lo specialista nel mettere i denti nella posizione corretta, il logopedista invece è considerato l’esperto delle parti “molli”: la lingua, le labbra, le guance ecc.
Il paziente inoltre deve esercitarsi a casa per ripetere gli esercizi.

Con pochi esercizi al giorno in poco tempo si possono ottenere grandi risultati.

L’ortodonzia è sempre più legata alla logopedia, che insegna al paziente, sia ad imparare esercizi per migliorare e tonificare la muscolatura facciale, sia per avere maggiore consapevolezza nella deglutizione e nella respirazione, avendo un approccio più attivo.

Tutte queste cattive abitudini, se non vengono eliminate presto, possono provocare mal occlusioni, morsi aperti, palati ogivali con ovvie ripercussioni anche sulla fonetica.

Abbiamo quindi una correlazione tra la malocclusione dentaria alla difficoltà di linguaggio. Il punto nodale sta nell’intervenire presto e capire chi debba intervenire prima se il logopedista o l’ortodontista. Le principali problematiche di cui si occupano sono: la deglutizione atipicai frenuli labiali e linguali troppo corti e la respirazione orale.

I frenuli:

Oggi parliamo di frenuli. Si tratti di piccoli lembi di tessuto che collegano diverse strutture del cavo orale. Sono come dei “piccoli fili allungabili” che guidano e rendono possibili i movimenti di lingua e labbra.
È importante tenerli sotto controllo perché in alcuni casi possono presentare delle anomalie con conseguenze patologiche. A seconda del problema, infatti, queste alterazioni andranno trattate da un punto di vista chirurgico, ortodontico, parodontale. Anche in collaborazione con la figura del logopedista.

Ma vediamo quali sono:

  • frenulo linguale che collega la lingua al pavimento orale permettendo i movimenti della lingua;
  • frenulo labiale superiore che collega il labbro superiore alla gengiva a livello degli incisivi centrali;
  • frenulo labiale inferiore che collega il labbro inferiore alla gengiva in corrispondenza degli incisivi centrali;

E da quali patologie possono essere interessati:

Talvolta il frenulo labiale superiore può essere affetto da ipertrofia, ovvero un aumento dello spessore e del numero delle fibre che lo compongono. Altre volte il frenulo labiale superiore può presentare un’inserzione anomala in una zona più vicina ai denti della norma. In entrambi i casi si può creare uno spazio tra gli incisivi chiamato “diastema”.

Il frenulo labiale inferiore invece, in certi casi, può comportare recessioni gengivali, cioè abbassamento della gengiva, quando le fibre esercitano un’eccessiva trazione sui colletti dentali.

La lunghezza ridotta, invece, interessa solitamente il frenulo linguale. Questo comporta una limitazione dei movimenti della lingua, ostacolando l’apprendimento della deglutizione, della respirazione e della fonazione corrette. Tale limitazione potrà inoltre condizionare il corretto sviluppo di mascella e mandibola.

Diagnosticare la patologia e curarla:

Come ripetiamo spesso, la diagnosi precoce fatta da un ortodontista in questi casi è fondamentale. Lo specialista valuterà la lunghezza dei frenuli, la loro inserzione e la mobilità della lingua.
Nel caso in cui sia necessario intervenire, si potrà procedere con la rimozione del frenulo (detta frenulectomia), seguita da esercizi di mobilizzazione linguale.

Quando si interviene?

L’età di intervento è legata alla tipologia di frenulo da trattare e al problema riscontrato:

  • per il frenulo labiale superiore si deve attendere l’eruzione completa dei canini permanenti che potrebbero determinare la chiusura spontanea degli spazi. Nel caso in cui il diastema permanga, è necessario rimuovere la parte del frenulo che si inserisce tra gli incisivi e applicare l’apparecchio ortodontico per chiudere lo spazio.
  • nel caso del frenulo labiale inferiore si interviene precocemente solo quando c’è un danno parodontale. Se esso esercita una trazione eccessiva, infatti, è possibile notare un’iniziale recessione una volta erotti gli incisivi permanenti (uno dei due potrebbe apparire più lungo a causa del bordo gengivale abbassato). Anche in questo caso potrebbe essere indicata la frenulectomia.
  • è il frenulo linguale corto, infine, che può essere diagnosticato alla nascita. Dal momento che limita il movimento della lingua è consigliato l’intervento precoce, anche alla nascita. Talvolta, poi, si rende necessario reintervenire quando il bambino è cresciuto, nel caso in cui si riscontri ancora un deficit nella lunghezza del frenulo.

Quando la brevità del frenulo compromette il linguaggio è consigliabile intervenire in epoca prescolare. Negli altri casi si valuta in base alla crescita scheletrica e dentale. Qualora siano presenti un’alterazione nella posizione della lingua, e problematiche legate a una deglutizione errata, è inoltre fondamentale una collaborazione con la figura del logopedista. Questa figura professionale, con appositi esercizi, insegnerà al bambino a recuperare la giusta posizione della lingua e a deglutire correttamente.

Implantologia dentale Genova

Implantologia dentale Genova

Impianti dentali: cosa sono, tipologie, vantaggi e costi 



L’implantologia dentale è quella branca dell’odontoiatria che permette di sostituire le radici dei denti naturali con delle viti di titanio, materiale altamente biocompatibile.

Presso gli studi odontoiatrici Dental One a Genova è possibile eseguire impianti dentali avvalendosi delle tecnologie più avanzate del settore, ponendo così rimedio alla mancanza di uno o più denti e poter tornare a sorridere.


Cos’è un impianto dentale

Un impianto dentale è una vite in titanio che va a sostituire la radice di un dente mancante.

Il titanio è un materiale altamente biocompatibile, infatti viene utilizzato anche per costruire protesi ortopediche.

Proprio grazie alla biocompatibilità del titanio, l’impianto va ad integrarsi perfettamente con l’osso della mascella o mandibola, diventando così un vero e proprio appoggio dove ancorare il nuovo dente.

Un impianto dentale può andare a coprire lo spazio libero lasciato da uno i più denti che mancano.

Ogni impianto dentale si compone di tre parti:

  • La vite endossea consiste in una vite filettata che va inserita all’interno dell’osso e che andrà ad integrarsi con esso, questo processo è detto osteointegrazione. Questa vite va in sostanza a sostituire la radice del dente mancante.
  • L’abutment è la parte dell’impianto dentale che fa da connessione tra la vite endossea e la protesi dentaria. Essa è posizionata a contatto con la mucosa gengivale.

  • La protesi dentaria va a sostituire uno o più denti mancanti e rappresenta la parte più esterna dell’impianto.

Tipi di implantologia dentale

Grazie alle moderne tecnologie, che mettono a disposizione dei professionisti sempre nuove risorse, oggi è possibile ricorrere a diverse tipologie di implantologia dentale.

La perdita di uno o più denti può avere ripercussioni importanti sull’arcata dentale ed in generale sulla salute della tua bocca.

I dentisti scelgono diverse tipologie di impianto a seconda del singolo caso, ogni soluzione è attentamente studiata per risolvere il problema di uno o più denti mancanti e ridare alla tua bocca uno stato di salute ottimale ed una estetica eccellente.

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Implantologia dentale carico immediato

L’implantologia dentale a carico immediato consiste in un intervento per inserire un impianto in titanio nell’osso ed entro poche ore vengono fissati i denti.

Può essere applicata su un singolo dente, su più denti e su intere arcate dentali.

Con questo tipo di impianto i denti sono posizionati sulle viti in modo fisso in poche ore, non parliamo quindi di una protesi mobile.

Ciò potrebbe sembrare azzardato visto che è necessario che l’impianto si integri perfettamente con l’osso, e per farlo bisogna che rimanga immobile.

In realtà, il dente montato sull’impianto non prevede una occlusione completa.

Infatti le corone utilizzate sono più piccole e di materiali più morbidi, così si evita alla vite qualsiasi trauma senza compromettere l’integrazione con il tessuto osseo.

Questo tipo di implantologia ha due grandi vantaggi: permette di sfoggiare il nuovo sorriso in poche ore e consente alle gengive di adattarsi sin da subito al nuovo dente.


Impianti all on four

Gli impianti all on four sono una vera e propria rivoluzione moderna nel settore, essi infatti permettono di applicare una protesi per una intera arcata ancorandola solo su quattro impianti, che vengono posizionati in punti strategici.

Questa tipologia di impianto può essere effettuata sia sull’arcata superiore che su quella inferiore, grazie punti di appoggio che garantiscono una perfetta stabilità alla protesi.

Gli impianti all on four permettono di restituire al paziente un sorriso grazie a denti fissi, spesso posizionati a carico immediato.

In passato l’unica soluzione per sostituire i denti di intere arcate dentali erano le protesi mobili, molto scomode per i pazienti.

Oggi grazie all’implantologia all on four puoi avere denti fissi subito, senza nessun disagio estetico.

Questa tecnica ha una minore invasività sul paziente, perché prevede l’innesto di sole quattro viti in titanio per arcata dentale, ed un costo contenuto per riacquistare il sorriso.


Implantologia dentale arcata inferiore

L’implantologia dentale dell’arcata inferiore permette di sostituire tutti i denti dell’arcata, con il vantaggio di avere denti fissi in poco tempo.

Per diversi motivi è possibile che si possano perdere i denti dell’intera arcata, come per esempio un incidente, ma è importante ricorrere subito ad una soluzione per non incorrere in problemi anche gravi.

Infatti, la mancanza di tutti i denti della mascella inferiore innesca una serie di problematiche all’intera bocca, che se non vengono trattate subito potrebbero portare a problemi seri.

Inoltre non è da sottovalutare il fatto che il mento tende ad essere più sporgente a causa della mancanza dei denti, e che le labbra mancano di supporto: il risultato è quello di un viso invecchiato e una condizione di disagio nell’affrontare la vita quotidiana.

L’implantologia dell’arcata inferiore è l’opzione migliore che consente al paziente di recuperare sia estetica che funzionalità.

In poco tempo puoi tornare a masticare e sorridere senza problemi grazie all’impianto dell’arcata inferiore.

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Implantologia dentale arcata superiore

Purtroppo i denti dell’arcata superiore possono essere danneggiati e seriamente rovinati da molteplici cause, per ripristinare lo stato ottimale della salute della bocca la scienza e la tecnologia ci vengono in aiuto con la tecnica dell’implantologia dentale dell’arcata superiore.

Grazie a questa tecnica odontoiatrica è possibile sostituire i denti di tutta l’arcata superiore con un impianto agganciato alla mascella grazie a viti di titanio.

Infatti, in mancanza di tutti i denti dell’arcata superiore l’intervento di implantologia prevede l’utilizzo generalmente di quattro o sei viti alle quali appoggiare tutti gli elementi dentali che mancano.

La tecnica dell‘implantologia dell’arcata inferiore permette al paziente di ottenere subito un sorriso con una protesi definitiva, anche in pazienti che soffrono di atrofia dell’osso mascellare.

Ovviamente il medico saprà scegliere la soluzione migliore analizzando accuratamente il singolo caso, ma grazie ai progressi medico-scientifici è possibile riacquistare un sorriso curato ed una masticazione ottimale ad un costo ragionevole.


Vantaggi degli impianti dentali

Le ragioni della perdita dei denti possono essere molteplici, come patologie degenerative, incidenti, parodontite e processi cariogeni non trattati in tempo.

La mancanza di denti, definita edentulismo, non è un disagio solo estetico, ma può danneggiare la salute dell’intero cavo orale compromettendone la corretta masticazione ed occlusione.

In passato l’unica soluzione erano le protesi mobili, che portavano non pochi disagi in termini di stabilità e masticazione.

L’implantologia dentale ha il grande vantaggio di avere una protesi fissa ancorate a viti che fungono da radici, garantendo un sorriso naturale ed una masticazione senza problemi.

Vantaggio non trascurabile degli impianti dentali è l’alta biocompatibilità dei materiali, che riducono al minimo le possibilità di rigetto ed infezioni.

In alcuni casi è possibile optare per impianti a carico immediato, eliminando qualsiasi disagio estetico.

Infine, vantaggio importante è la durata nel tempo dell’impianto che, se curato periodicamente, può durare anche decenni.


L’impianto dentale è doloroso?

É importante chiarire che l’impianto non è doloroso, soprattutto per i pazienti più ansiosi.

Il medico, prima di procedere illustra tutta la procedura per tranquillizzare il paziente e prospetta le tipologie di anestesia che possono essere utilizzate.

L’anestesia locale viene somministrata soprattutto quando si tratta di un solo impianto, è la stessa che viene utilizzata per le estrazioni dentali.

Se ci si trova di fronte ad un intervento di implantologia più complesso che prevede il posizionamento di più impianti, il medico può decidere di optare per la sedazione per inalazione o endovenosa.

L’anestesia permette al medico di procedere con tranquillità e al paziente consente di affrontare l’intervento senza ansia.

Il decorso post chirurgico non richiede un particolare riposo, solo nei casi più complessi si consigliano un paio di giorni di riposo.

É comune dopo un intervento di implantologia che si presentino gonfiore ed edema, infatti la gengiva e la guancia possono gonfiarsi.

Ma basta tenere del ghiaccio per qualche ora dopo l’intervento sulla parte interessata secondo l’indicazione del medico.


Costo implantologia dentale

I costi dell’implantologia dentale dipendono da molti fattori, come per esempio la situazione clinica del paziente, i materiali utilizzati, la struttura alla quale ci si rivolge, il numero di denti da sostituire.

Per questo è consigliabile contattare lo studio dentistico per richiedere un preventivo ad hoc studiato tenendo conto della tua situazione.

É fondamentale affidarsi a professionisti per l’implantologia dentale che sappiano valutare con attenzione le necessità del paziente, il tipo di impianto ed anche le esigenze economiche per scegliere la soluzione più adatta.


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Parodontite Genova

Parodontite: sintomi, tipologie, cause e cura. 


In questo articolo approfondiremo il tema della parodontite in particolar modo:


Cos’è la parodontite?

La parodontite, conosciuta anche come malattia parodontale o piorrea, è un’infiammazione a carico dei tessuti di sostegno del dente, che coinvolge gengive, legamenti parodontali e ossa alveolari.

Quindi tutto il paradonto è coinvolto dallo stato infiammatorio provocando dolore e sanguinamento a chi ne è affetto.

Si tratta di un disturbo gengivale molto grave che colpisce persone di tutte le età con una casistica molto alta.

Pare che il 50% degli italiani sopra i 35 anni soffra di questo disturbo, e la percentuale si alza ancora oltre i 65 anni con il 70% di persone coinvolte.

In termini di disturbi gengivali la parodontite rappresenta il secondo stadio, il più pericoloso e tra l’altro è irreversibile.

Visto che questo disturbo può portare alla perdita permanente dei denti, nel caso in cui si verifichino i sintomi tipici della parodontite è di fondamentale importanza rivolgersi a uno studio dentistico per iniziare un trattamento odontoiatrico, medico o chirurgico a seconda della gravità e dello stadio della parodontite.

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Sintomi parodontite


Sanguinamento

La parodontite procede per gradi e un primo sintomo che attesta l’inizio di un processo infiammatorio è il sanguinamento.

Solitamente tutto inizia con una gengivite e il sintomo caratteristico di questo stato infiammatorio, che mette subito in allarme, è il sanguinamento a livello del parodonto.

Nei primi tempi accade solo quando ci sono stimolazioni importanti, come ad esempio la masticazione di cibi molto duri o uno lavaggio dei denti troppo aggressivo, ma nel corso del tempo bastano anche delle pressioni modeste per notare lievi perdite di sangue dalle gengive.


Alitosi

L’alito cattivo può essere un altro sintomo della parodontite e andrebbe considerato come un campanello d’allarme che permette di agire sul problema prima che si aggravi.

I batteri che vivono nelle tasche parodontali sono la causa dell’alitosi, in quanto entrando a contatto con residui di cibo, avviano una fermentazione o degradazione dovuta dell’assenza di ossigeno che sprigiona il cattivo odore.

Quindi nel caso in cui il problema non si risolve nemmeno lavando i denti in modo più accurato, c’è da considerare la possibilità che si tratti di parodontite.


Dolore gengivale

Il dolore alle gengive è tipico della parodontite.

Visto che questo stato infiammatorio colpisce l’apparato di sostegno del dente e di conseguenza le gengive, è normale che si provi dolore.

La placca batterica e il tartaro si accumulano tra dente e gengiva creando una tasca in cui i batteri proliferano e distruggono col passare del tempo i tessuti sottostanti, provocando un frequente dolore gengivale.

Quando ciò accade l’utilizzo dello spazzolino non serve a molto, e nemmeno l’igiene dentale professionale, bisogna per forza di cose intervenire specificamente.

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Tipologia di parodontite

Benché la parodontite sia un disturbo unico, ne esistono diverse tipologie che permettono di dividere i sintomi, trattandola diversamente a seconda dei casi.


Parodontite cronica

La parodontite cronica è molto diffusa e lede tutti i tessuti che sostengono il dente, ma siccome è un patologia silente che manifesta sintomi simili a quelli della gengivite, spesso ci si trova a intervenire quando ormai è troppo tardi.


Parodontite necrotizzante

La parodontite necrotizzante è l’infiammazione più acuta e più pericolosa tra le varie forme di patologie parodontali.

Lo sviluppo è spesso acuto e nel giro di poco tempo si verifica la distruzione della gengiva, del legamento paradontale e dell’osso alveolare.


Parodontite da malattia sistemica

Alcuni studi clinici hanno dimostrato che c’è una stretta relazione tra parodontite e malattie sistemiche. Ciò accade quando i batteri che causano la parodontite penetrano le gengive e entrano nel circolo ematico, andando a colpire organi e interi sistemi anche lontano dalla bocca.


Parodontite aggressiva

La parodontite aggressiva consiste nella perdita di tessuto parodontale e purtroppo anche quando si agisce per tempo è difficile tenere sotto controllo questa patologia.

L’esordio è precoce e lo sviluppo è rapido anche se il quantitativo di placca presente è relativamente scarso.

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Cause parodontite

La causa principale della parodontite è l’accumulo e la proliferazione della placca batterica, ma ci sono alcuni fattori di rischio o concause che possono accelerare il decorso di questa patologia o determinare la comparsa.


Fumo

Chi fuma ha una maggiore probabilità di sviluppare una malattia gengivale come la parodontite.

Il fumo irrita le mucose e le espone maggiormente ad agenti patogeni esterni.

Oltre ad alitosi, ingiallimento dei denti e danni estetici, il fumo aumenta la formazione di tartaro e riduce il meccanismo di risposta delle difese immunitarie.


Uso di farmaci

L’utilizzo costante di farmaci aumenta il rischio di parodontite e questo accade soprattutto quando si utilizzano abitualmente: ciclosporine, amlodipina, felodipina, anticonvulsivi, immunoregolatori e contraccettivi orali.

Anche se gli effetti sono diversi a seconda delle persone, dell’età e delle abitudini, in generale questi farmaci accrescono il volume gengivale, favorendo l’accumulo di placca e in definitiva la comparsa della parodontite.


Patologie

Alcune patologie, come le malattie cardiovascolari o le patologie polmonari possono provocare gravi infezioni sistemiche, tra cui la parodontite.

Si tratta di un legame bidirezionale, in quanto si è notato che si originano diversi meccanismi biologici che portano all’aggravarsi della parodontite.


Abuso di alcol o sostanze stupefacenti

Diversi studi e letture mediche dimostrano che l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti ha degli effetti negativi sulla salute orale.

Queste sostanze alterano la funzione dei neutrofili, dei macrofagi e delle cellule T, esponendo il parodonto ad agenti esterni nocivi che possono portare alla perdita della struttura ossea.


Come curare la parodontite

Per quanto la parodontite possa essere pericolosa, quando si riconoscono i sintomi e si interviene tempestivamente, è possibile curarla.

Bisogna rimuovere la placca che si è accumulata nelle tasche parodontali e questo non è possibile farlo nè con con lo spazzolino, nè con la pulizia dei denti professionali.

Quando si diagnostica la parodontite è necessario ricorrere ad un intervento parodontale, che consiste nell’incisione della gengiva con conseguente pulizia della parte infetta.

Nei casi meno gravi si effettua il curettage gengivale, che permette di rimuovere i tessuti molli dalla tasca parodontale.


Cura parodontite Genova

È quindi chiaro che la parodontite è una patologia da non sottovalutare e che prevede intervento e trattamento medico.

A Genova è possibile rivolgersi a DentalOne Studi Odontoiatrici in cui si pratica l’odontoiatria del nuovo millennio.

Un team di specialisti e professionisti in grado di diagnosticare tempestivamente patologie come la parodontite e offrire ai propri pazienti trattamenti di ultima generazione praticando terapie indolore.

I dottori Giorgio Magnano e Vittorio Magnano, grazie alla loro esperienza decennale nel campo odontoiatrico, offrono un servizio d’elite nella città di Genova.


Massofisioterapia e denti …

Il massofisioterapista opera nei settori della prevenzione, del recupero, del mantenimento e del miglioramento dello stato generale dell’ apparato muscolo-scheletrico unito al benessere psico-fisico, attraverso il massaggio terapeutico.
Esegue inoltre, seguendo la prescrizione del medico specialista, protocolli riabilitativi post intervento chirurgico, post trauma e patologie croniche.
La decennale esperienza lavorativa, maturata e perfezionata con costanti aggiornamenti professionali, ci permette di offrire dei trattamenti personalizzati e mirati a persone di qualsiasi età e ad atleti di qualsiasi disciplina sportiva.

Il trattamento temporo mandibolare è un trattamento molto efficace nella risoluzione di disturbi e dolori di testa e collo, che possano derivare anche dalla possibile disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Ti svegli con la mascella intorpidita o digrigni i denti? Il tuo mal di testa inizia con un prurito all’orecchio? La tua mandibola scricchiola e ti rendi conto che quando sorridi la tua bocca è asimmetrica? Hai dolore alla mandibola. Il 50% delle cellule sensoriali e motorie del cervello sono dedicate all’area dell’ATM, ovvero il 50% dei messaggi cerebrali viene filtrato attraverso quest’area. L’ATM è come un computer che dice al corpo cosa fare, motivo per cui è così importante testarlo ed eventualmente correggerlo e perciò, presteremo particolare attenzione ad esso. Se non diagnosticati e curati in tempo questo tipo di problemi possono generare patologie a volte croniche.

In virtù della multifattorialità eziopatogenetica dei disturbi cranio-mandibolari, la terapia relativa a questa patologia risulta essere varia, a seconda dell’aspetto che si ritiene preponderante nel suo determinismo.Lo Studio Dental One si occupa della terapia strutturale dei muscoli ipertonici coinvolti nel problema ATM, poiché rappresentano l’80% dei problemi ATM, il restante 20% è dato dal coinvolgimento dell’articolazione: condili, legamenti.Massoterapia fasciale ATM: trattamento della muscolatura masticatoria e/o cervicaleRelocked articolare: sblocco di situazioni di lockingMobilitazione: nei casi di ipertono muscolare legato a parafunzioni (bruxismo – serramento).Per qualsiasi informazione o per fissare un appuntamento contattaci allo 010-508017 …TI RIPORTEREMO AL BENESSERE…

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