Cos’è? La devitalizzazione – detta anche trattamento canalare – è un intervento di salvataggio del dente in quanto ne esclude la sua estrazione.
In cosa consiste? La devitalizzazione è una procedura chirurgica che prevede la distruzione e la successiva rimozione della polpa di un dente; si esegue quando questo tessuto, ricco di terminazioni nervose e vasi sanguigni, viene irrimediabilmente compromesso da processi cariogeni estesi, traumi od altri disturbi dentali gravi. La devitalizzazione include anche la sigillatura del canale pulpare con speciali cementi e materiali biocompatibili, tali da impedire un’eventuale, possibile, diffusione batteriche nelle sedi circostanti.
Quando va devitalizzato un dente? Quando la carie è molto estesa e profonda (la devitalizzazione è indicata per i processi cariogeni non trattabili mediante semplice otturazione), per trauma dentale, per grave pulpite, per ascesso dentale o per frattura grave di un dente e per quei denti che richiedono l’incapsulazione.
Cosa succede al dente devitalizzato? Il dente può “vivere” anche senza la sua polpa. Tuttavia, dopo l’intervento, è necessario ricostruire la corona perché il dente – privato della sua polpa vitale – diventa più fragile e più soggetto a fratture o traumi.
Quali sono i sintomi ? In presenza di un forte ed inarrestabile mal di denti specie se accompagnato da gonfiore, dolore durate la masticazione ed ipersensibilità a caldo e freddo, si raccomanda vivamente la visita dal dentista. Questi sintomi, infatti, possono essere spia accesa di un processo cariogeno profondo (che ha raggiunto la polpa) o di un’ infezione pulpare grave.
Da chi viene eseguita? La devitalizzazione è un intervento delicato; pertanto, dev’essere eseguito esclusivamente da personale competente e specializzato. Gli endodonzisti sono odontoiatri (dentisti) specializzati nella diagnosi e nella cura di infezioni o traumi a carico della polpa del dente.
E’ dolorosa? Oggi, la devitalizzazione è un intervento endodontico pressoché INDOLORE, sempre eseguito in anestesia locale. Grazie al perfezionamento tecnologico delle procedure anestetiche, la devitalizzazione non è più dolorosa di una comune otturazione
L’alitosi, che non è altro che alito cattivo, è una condizione molto spiacevole che può provocare disagio nella persona, in particolare nei rapporti sociali. In molto casi, per fortuna, le cause dell’alitosi si rivelano semplici da individuare e contrastare.
In questo articolo troverete qualche consiglio per avere sempre un alito fresco.
1. Prenditi cura della tua igiene orale
Sovente la causa dell’alitosi si ritrova in un’igiene orale non abbastanza accurata.
Per un’igiene impeccabile contro l’alitosi è molto importante:
sottoporsi a detartrasi almeno due volte all’anno o seguendo le indicazioni del tuo dentista.
assicurarsi di lavare i denti dopo ogni pasto senza dimenticarsi di pulire la lingua (con lo spazzolino o con uno strumento apposito) e di usare il filo interdentale almeno una volta al giorno.
utilizzare un collutorio, ma senza farne uso smodato. Se contiene oli essenziali, questi aiutano a contrastare i cattivi odori, ma hanno proprietà astringenti che, in caso di abuso, potrebbero seccare il cavo orale.
2. Fai attenzione all’alimentazione
Cercare di evitare i cibi troppo speziati, difficilmente digeribili o famosi per il loro effetto negativo sull’alito (come aglio e cipolla).
Mangiare molta verdura cruda, come sedano e finocchio, che aiuta a rinfrescare la bocca e a produrre saliva. La saliva è infatti la naturale difesa della nostra bocca contro batteri e cattivi odori.
Non dimenticare di bere molto e spesso: l’acqua aiuta a ripulire la boccadai residui di cibo e dai batteri, oltre a mantenerla adeguatamente idratata.
3. Applica le abitudini per un alito fresco
È meglio evitare fumo e alcool per quanto possibile, in quanto favoriscono la secchezza delle fauci e sono nemici dell’alito.
Non bisogna esagerare con il caffè poiché la sua acidità facilita la riproduzione dei batteri che causano il cattivo odore.
4. Prova alcuni rimedi naturali contro l’alitosi
I chiodi di garofano sono perfetti per profumare l’alito: prova a masticarne uno all’occorrenza. Si può anche preparare un infuso da usare come collutorio.
Le tisane possono rivelarsi un valido aiuto, ad esempio al finocchio, all’anice o allo zenzero.
Si può provare anche a sciacquare la bocca con qualche goccia di olio essenziale diluita in un bicchiere d’acqua: scegli un olio con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie o depurative, come tea tree, salvia, mirra o bergamotto.
L’ascesso dentale è un accumulo di pus racchiuso nei tessuti che circondano la radice di un dente: gengiva, osso mandibolare o polpa dentale.
Cause e fattori di rischio dell’ascesso dentale
In primis le cause possono essere la scarsa igiene orale e la presenza di carie. Ma non sono le uniche… Un fattore di rischio può essere l’aver conseguito interventi dentali multipli non perfettamente riusciti.
Chi ha queste patologie è maggiormente incline all’ascesso dentale:
diabete
reflusso gastroesofageo
malattie che indeboliscono il sistema immunitario
fumo e alcolismo
chemioterapia e radioterapia
assunzione per lunghi periodi di farmaci corticosteroidi, antistaminici ed antipertensivi.
Tipologie di ascesso dentale
Esistono varie tipologie di ascesso dentale:
ascesso parodontale,provocato da un’infezione dell’apparato di sostegno del dente costituito da gengiva, osso alveolare di sostegno, cemento radicolare e legamenti;
ascesso periapicale in cui l’infezione è nella polpa del dente come conseguenza di carie gravemente complicata.
ascesso gengivale si sviluppa direttamente nella gengiva a causa di processi infettivi.
Sintomi dell’ascesso dentale
Oltre ad un dolore pulsante ed acuto, esistono altri sintomi che completano il quadro clinico e ci permettono di identificare l’insorgere di un ascesso dentale:
gengive gonfie, rosse e alcune volte sanguinolente
gonfiore del viso
intensità del dolore che aumenta alla palpazione
ipersensibilità dentinale
alitosi
tendenza alla caduta del dente
gonfiore dei linfonodi del collo
febbre
Nei casi più gravi, può causare uno spasmo muscolare della mandibola.
Le misure di sicurezza contro il Covid-19 che devono essere seguite non appena si entra in uno studio dentistico implicano in primis l’adozione della mascherina, da indossare in modo che copra non solo la bocca, ma anche il naso. Prima ancora di recarsi presso lo studio dentistico però sarà necessario effettuare una prenotazione telefonica. Proprio durante la conversazione, sarà svolto un primo triage dal personale esperto, in modo da capire quale sia la situazione del paziente.
Terminata la telefonata e stabilito l’appuntamento, si dovrà rispettare il giorno di quest’ultimo e soprattutto la puntualità, per evitare che si accavallino altre sedute. Non appena il paziente si recherà presso la sede, munito di mascherina, sarà accolto dal personale, che effettuerà un nuovo triage, simile a quello svolto al telefono. Qui saranno chiesti i dati personali del cliente e saranno fatti firmare i consensi per il trattamento di tali informazioni. Contemporaneamente sarà misurata la febbre tramite un dispositivo a raggi infrarossi e nel caso sia superiore a 37,5 °C, il soggetto sarà invitato a tornare a casa, in ultima battuta il paziente sarà invitato al lavaggio mani con apposito detergente disinfettante . Una volta terminata questa fase, al paziente saranno consegnati una cuffietta monouso per i capelli e anche dei calzari monouso. Non terminano qui però le disposizioni di sicurezza degli studi dentistici contro il Coronavirus.
Le altre disposizioni utili contro il Coronavirus
Una volta che si saranno indossati gli altri dispositivi di sicurezza indicati, il cliente sarà accompagnato dal personale nelle sale interne dello studio, dove potrà essere effettuata la seduta medica. Qui si inviterà il paziente a togliersi la mascherina .Ulteriore misura di sicurezza consiste in alcuni sciacqui che saranno fatti svolgere al paziente con appositi detergenti disinfettanti. Una volta terminata la seduta, il cliente sarà accompagnato nuovamente all’ingresso e gli saranno restituiti gli effetti personali,che potrà indossare nuovamente.
Subito dopo, il locale in cui è stato effettuato il controllo sarà sanificato con tutte le dovute precauzioni e con appositi detergenti a base alcolica, nonché arieggiato a dovere. In questo modo sarà privo di germi e pronto per accogliere un nuovo soggetto. Si specifica inoltre che per ora non è necessario l’uso di guanti da parte dei pazienti, ma questi ultimi, se presenti, possono contribuire ad essere un’ulteriore forma di prevenzione. Se queste sono le forme di prevenzione che vengono adottate per la clientela, il personale esperto sarà invece munito di apposite protezioni monouso, che li copriranno interamente, a mo’ di camici, e saranno gettate via per ogni paziente. In più ogni membro dello studio dentistico indosserà una mascherina della tipologia FFP2, in grado di proteggere sia se stessi, sia i clienti. È bene ricordare quanto sia necessario attenersi con estrema minuzia a tutte le misure indicate, al fine di limitare i contagi da Coronavirus, nel rispetto della protezione sanitaria della propria persona e di quella degli altri.
La dentiera è una protesi dentaria rimovibile che rimpiazza denti della bocca che non ci sono più. Quando si parla di dentiera pertanto s’intende una protesi mobile.
La dentiera è costituita da due parti una parte rosa che simula la gengiva ed una parte bianca costituita dai denti protesici. Entrambi le parti sono fatte di resina acrilica anche se i denti talvolta possono anche essere in composito o in ceramica.
Dentiera fissa
Il termine dentiera fissa o protesi dentaria fissa sono dei termini impropri in quanto servono per indicare una protesi fissa. La protesi fissa viene cementata su denti naturali monconizzati (denti limati). Serve per rivestire un dente indebolito da una carie, da una devitalizzazione o per migliorane l’estetica (corone dentali). In alternativa alle corone dentali, per evitare di limare i denti naturali, si può ricorrere alle cosiddette faccette dentali.
La protesi fissa su denti naturali può servire anche per rimpiazzare alcuni denti perduti (ponti dentali).
La protesi fissa, in assenza di denti naturali, può essere realizzata anche su impianti dentali e può essere avvitata o cementata.
Dentiera classica (protesi mobile totale)
È il tipo di protesi dentaria più comune che le vecchie generazioni usavano togliere di notte per metterle nel bicchiere. Oggi le dentiere non sono più quelle di una volta sono molto più belle, più performanti, più stabili senza doverle togliere durante le ore notturne.
Ovviamente nonostante i miglioramenti dei materiali e delle tecniche con cui vengono prodotte le dentiere queste non possono sostituire la protesi fissa.
Perché mettere la dentiera (mobile)
L’assenza prolungata dei denti comporta un riassorbimento rapido delle ossa mandibolari e mascellari accentuando l’aspetto vecchieggiante come riportato nella foto sottostante.
Non masticare il cibo comporta problemi digestivi che con il tempo potrebbero diventare gravi con forti ripercussioni sullo stato di salute generale. Inoltre, le relazioni sociali di un individuo senza denti diventano pessime creando un’inevitabile isolamento sociale con ripercussioni sulla salute psicologica dell’individuo.
I vantaggi della dentiera
Rapidità. È una protesi che può essere realizzata in poche settimane.
Economicità. È davvero la protesi più economica che c’è sul mercato odontoiatrico (anche se la più difficile da realizzare).
Ottima igiene. Essendo la dentiera una protesi rimovibile questa può essere spazzolata e lavata nei migliori dei modi al di fuori del cavo orale in un luogo intimo e appartato.
Gli svantaggi della dentiera
Basculamenti. La dentiera può muoversi durante alcune movimenti estremi come quelli che si producono durante lo sbadiglio o quando si grida eccessivamente. Inoltre, soprattutto quando l’osso di supporto alle gengive è scarso ci potrebbero essere dei movimenti anche durante la masticazione.
Riempimento (ribasatura). Poiché fisiologicamente si riassorbe e quindi si modifica periodicamente la dentiera deve essere riempita con nuovo materiale in modo da dare nuova stabilità.
Sostituzione dei denti. Con il tempo i denti in resina acrilica della dentiera si consumano e cambiano di colore. Per avere sempre una buona estetica e per dare stabilità e continuità alla funzione masticatoria dopo alcuni anni i denti dovrebbero essere sostituiti.
Ecco alcuni consigli per abituarsi alla nuova dentiera
Se non si è già stati portatori di dentiera abituarsi comporta un ragionevole periodo di tempo. Vi diamo alcuni suggerimenti per ridurre questa fase intermedia.
Masticazione: iniziare a masticare scegliendo cibi morbidi evitando sostanze dure o appiccicose. Meglio all’inizio tagliare il cibo in piccoli pezzi; non addentare ma mordere con accortezza; masticare lentamente, e utilizzando contemporaneamente i denti posteriori di sinistra e di destra.
Conversazione. Leggere, quando si è da soli, ad alta voce una rivista o un libro. Fate in modo che le labbra, le guance e la lingua si adattino al nuovo volume dato dalla dentiera appena indossata
Adesivi dentari. Gli adesivi per dentiera possono aiutare il paziente ad abituarsi alla nuova protesi ma è sempre meglio usarne pochissimo per evitare dipendenza.
Pulizia della dentiera
Pulire la dentiera con uno spazzolino e un prodotto apposito comprato in farmacia o al supermercato per evitare che i residui di cibo possano creare le condizioni ideali per la moltiplicazione di batteri che possono infiammare le gengive e/o conferire al proprio alito un cattivo odore.
Se si ha del tempo per rimanere da soli senza protesi si consiglia di usare le compresse effervescenti igienizzanti; queste vanno sciolte in un apposito contenitore all’interno del quale va inserita la dentiera per circa 15-20 minuti. Dopo di che le protesi vanno risciacquate sotto acqua corrente e indossate.
L’apparecchio ortodontico mobile è un dispositivo medico che consente di risolvere alcune problematiche a carico dei denti che riguardano la crescita e la forma dell’osso mascellare. Nei bambini in età precoce, prima che abbiano sviluppato la dentatura definitiva, è possibile applicare l’apparecchio mobile per favorire una corretta crescita dell’ossatura del complesso facciale.
Quali sono i tipi di apparecchio rimovibili?
Ci sono tre diversi tipi di apparecchi rimovibili, ognuno con una caratterizzazione specifica:
meccanico, sfrutta una forza esercitata da viti, molle e archi per riallineare i denti storti;
funzionale, agisce sia sullo spostamento dei denti che sullo sviluppo delle ossa mascellari riuscendo a correggere le malocclusioni della bocca durante l’età dello sviluppo;
contenzione, serve per mantenere i denti nella posizione raggiunta alla fine di un trattamento ortodontico.
Come scegliere l’apparecchio giusto?
Non esiste un apparecchio giusto e uno sbagliato, molto dipende dal singolo caso, dall’età del paziente, dalla durata della terapia per il riallineamento dentale. Spesso l’apparecchio mobile si utilizza su soggetti in giovane età, infatti in questi casi un apparecchio fisso non apporterebbe gli stessi risultati sulla crescita ossea e sull’eventuale malocclusione. Molto però dipende dalla terapia decisa in fase preliminare, dopo aver studiato a fondo la specifica problematica che affligge il singolo paziente.
Quali sono i vantaggi dell’apparecchio mobile?
L’apparecchio dentale mobile svolge diverse funzioni di riallineamento dei denti, utilizzando una placca in resina che si posiziona sotto al palato del paziente, a cui sono collegati ganci in metallo, molle o altri tipi di accessori atti a riposizionare e disciplinare i denti e l’arcata mandibolare, ma soprattutto a migliorare la masticazione o a risolvere problematiche che riguardano la malocclusione.
Il principale vantaggio sta nella possibilità di togliere l’apparecchio, ad esempio quando si mangia o si fa sport. Si permette quindi al paziente una perfetta igiene orale e minori preoccupazioni che riguardano la presenza in bocca di un dispositivo ingombrante e “fastidioso”. La collaborazione del paziente e la sua precisione nel seguire le indicazioni del dentista sono essenziali per la corretta riuscita della terapia.
Quanto dura la terapia?
Non esiste una durata media dei trattamenti con apparecchio mobile, dipende dal singolo caso. Spesso, quando si tratta di bambini in età scolare, l’apparecchio può essere utilizzato per vari anni con le dovute modifiche da effettuare nel corso del tempo, che possono consistere anche in una periodica sostituzione dell’apparecchio ortodontico mobile.
Come installare l’apparecchio mobile?
Ogni singolo apparecchio mobile viene prodotto su misura per il singolo paziente e la sua specifica problematica.
La figura dell’Igienista Dentale in Italia nasce nel 1976 con un corso di due anni sovvenzionato dalla Regione Molise, corso che non riesce a ottenere alcun riconoscimento giuridico. Nel 1978 l’Università di Bari istituisce la prima Scuola Diretta a Fini Speciali per Igienista Dentale, che dà l’avvio alla ricerca del riconoscimento della professione da parte delle Istituzioni nazionali. Nel 1988 viene istituita ad Ancona la I° Scuola Regionale per Igienisti Dentali. Nel 1989 anche l’Università di Bologna istituisce la Scuola Diretta a Fini Speciali per Igienista Dentale. Con il Decreto Ministeriale del 24 luglio 1996 sono istituiti i Corsi di Diploma Universitario (CDU) dell’area sanitaria, triennali, che sostituiscono le Scuole Dirette a Fini Speciali. Fra questi, il CDU per Igienista Dentale. Con il Decreto interministeriale del 3 novembre 1999 n. 509 (G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000) è prevista la trasformazione dei Diplomi universitari triennali dell’area sanitaria in Lauree di primo livello. Nel 2018, con i Decreto Lorenzin, viene istituito l’albo professionale delle professioni sanitarie che fino a quel momento non era previsto.
Ma di cosa si occupa l’igienista dentale?
L’Igienista Dentale è l’operatore sanitario che, in possesso del titolo di studio abilitante alla professione, si occupa della prevenzione delle affezioni oro-dentali su indicazione degli odontoiatri o dei medici chirurghi abilitati alla professione di odontoiatria. Nello specifico, il compito principale di un’Igienista Dentale è quello di occuparsi di prevenzione, ossia di quella branca della medicina che cerca di agire prima che le malattie producano un effetto o un danno permanente.
In che modo l’igienista dentale mette in atto la prevenzione?
L’igienista dentale è al servizio del proprio paziente con empatia e manualità in ambito assistenziale e terapeutico. È un professionista dotato di sensibilità e passione per il contatto con il pubblico: oltre a curare direttamente il cavo orale del paziente, infatti, ha il compito di instaurare con lui un dialogo sereno e comprensivo circa pratiche di salute orale e prevenzione.
Tra i vari compiti che l’igienista dentale svolge all’interno dello studio odontoiatrico ci sono:
scaling and root planing o levigatura radicolare – curettage; (pulizia a fondo delle tasche gengivali);
rilevazione dei parametri biometrici del parodonto;
collaborazione nella compilazione della cartella clinica a fini diagnostici e statistici;
istruzione sulle varie metodiche di igiene orale;
utilizzo di mezzi diagnostici idonei ad evidenziare la placca batterica (rilevatori di placca vitale);
rimozione (meccanica o manuale) di placca batterica e tartaro dalle superfici dentali e implantari;
polishing (lucidatura) delle superfici dentali;
lucidatura e levigatura restauri conservativi (otturazioni in amalgama e composito);
lucidatura e levigatura restauri protesici fissi e mobili;
fornire consigli per una corretta alimentazione ai fini della tutela della salute dentale;
esecuzione di manovre di profilassi del cavo orale, quali applicazioni topiche di fluoro, agenti rimineralizzanti, sigillature dei solchi, applicazione topica di gel desensibilizzanti;
prescrizione di collutori;
prescrizione di fluoroprofilassi topica domiciliare;
prescrizione di probiotici orali da banco per equilibrare la flora batterica orale;
sbiancamento dentale a fini estetici;
aiutare il paziente a superare le paure alle cure dentali;
fidelizzare il paziente allo studio dentistico con i richiami di igiene regolare;
sensibilizzare il paziente all’importanza delle cure medico dentistiche.
Come faccio a sapere se il/la mio/a igienista è abilitato?
Dal 2018, con l’istituzione dell’Ordine che raggruppa diverse professioni sanitarie, è possibile verificare se chi si prende cura della nostra salute orale, ha le competenze ed i titoli necessari per poterlo fare. È sufficiente collegarsi al seguente indirizzo ed effettuare la ricerca inserendo il nome, il cognome e la provincia: https://webiscritti.tsrmweb.it/Public/RicercaIscritti.aspx
Una corretta salute dentale parte dalla nostra alimentazione. Esiste uno stretto legame tra alimentazione e salute dei denti. Mangiare in modo scorretto può generare carie ed esporre a patologie gengivali di diversa gravità, che possono arrivare fino alla perdita dei denti (come nel caso della piorrea. Non servono molti sacrifici per una bocca in salute, ma solo attenzione e rispetto di alcune regole alimentari e di una buona igiene orale Vediamo insieme quali sono gli alimenti che fanno bene ai nostri denti.
Acqua e latticini
L’acqua si conferma alimento non solo per il corpo, ma anche per la salute dei denti, grazie al contenuto di calcio e fluoro. Deve essere bevuta in abbondanza e a fine pasto, specie se la dieta è stata acida. Anche infusi, tè e tisane, ma rigorosamente senza zucchero e pure al caffè a fine pasto, che non fa male ai denti. Il vino, avendo un alta componente acida, va bevuto entro la seconda portata, privilegiando quello rosso, piuttosto che bianco, che ha un’azione antibatterica per via dei polifenoli. Il latte e i suoi derivati sono una preziosa fonte di calcio, che permette di rinforzare i nostri denti.
Frutta e verdura fresche
Frutta e verdura fresche e al naturale non solo sono alcalinizzanti, ad alto contenuto di vitamine, calcio e fosforo preziosi per i denti, ma contribuiscono anche alla loro pulizia e a massaggiare le gengive. Vanno privilegiati frutti di bosco e uva, ricchi di polifenoli dall’azione antibatterica, banane e pere ma anche frutta secca che apporta fosforo e fluoro, due componenti dello smalto dentale, e di magnesio che invece tranquilizza la trasmissione degli impulsi nevosi e riequilibra il tono muscolare aiutando a risolvere problemi di bruxismo, cioè il digrigno dei denti mentre si dorme.Fra la verdura, i migliori sono broccoli, sedano e carote e i funghi ricchi di polifosfati.
Il peperoncino è un toccasana per la bocca, una punta di polvere di peperoncino rosso, che contiene capsaicina, diluito in mezzo bicchiere di acqua e poi fare tre sciacqui di un minuto ogni giorno per un mese riduce il bruciore in bocca. È un fenomeno fastidioso e frequente nelle donne durante e dopo la menopausa e negli anziani.Il cioccolato, rigorosamente fondente, con oltre il 70% di cacao amaro contiene preziose sostanze antibatteriche che riducono la formazione della placca e della carie.
Altri cibi
Gli altri cibi buoni per i denti. Stanno anch’essi alla base della piramide del sorriso perché contengono calcio e fosfato, che proteggono lo smalto dei denti e nutrono la saliva. Il consiglio è di mangiarli a fine pasto o dopo cibi e bevande acide. Uova ma anche lenticchie, piselli, ovvero alimenti ricchi di proteine, vitamine e sali minerali, alleati di denti e le gengive, che contribuiscono anche a contenere l’acidità del Ph.
Ma dopo un buon pranzo, occorre completare la salute della bocca con una corretta pulizia, lavando cioè i denti per evitare che l’acidità dei cibi masticati, attacchi lo smalto. È bene utilizzare uno spazzolino con dentifricio al fluoro, ma anche l’uso del filo interdentale o dello scovolino sono altrettanto importante.
Spesso, quando ricordiamo ai nostri pazienti l’importanza dell’igiene orale costante durante il giorno, soprattutto dopo i pasti, ci chiedono come lavare denti fuori casa. Perché è facile rispettare le regole quando sei a un passo dal bagno con tutti i tuoi strumenti personali. Ma cosa accade quando devi lavarti i denti al lavoro? O quando sei in viaggio?
Nessun problema, è possibile risolvere ogni situazione nel miglior modo possibile. Oggi i. Nostri presidi domiciliari sono molto poco voluminosi, e quindi facilmente trasportabili, altrimenti esistono diversi kit da viaggio per l’igiene orale e prodotti pensati per essere sempre al fianco di chi vuole curare la pulizia dello smalto anche quando non ha a disposizione il proprio spazzolino. Per continuare ad avere una buona igiene orale e combattere la carie.
Quando conviene lavare i denti?
Anche quando si lavora fuori casa, o per i più piccoli si frequenta la mensa della scuola, le regole non cambiano: dobbiamo lavare i denti dopo ogni pasto. Per questo motivo è molto importante avere con sé tutto il necessario per prendersi cura dell’igiene orale fuori casa.
Come lavarsi i denti in ufficio
La soluzione migliore, in questi casi, è avere uno spazio nel bagno del personale che puoi riservare a spazzolino, dentifricio, lo scovolino e il filo interdentale. Molti uffici mettono a disposizione dei dipendenti un’area riservata: in questo modo non cambia niente rispetto alle tue abitudini casalinghe. Come fare in questi casi? Semplice, acquisti un kit da viaggio, con le caratteristiche consigliate dal tuo dentista.
Curare l’igiene orale in viaggio
Per chi si sposta spesso e ha bisogno di lavarsi i denti in stazioni, aeroporti e stazioni di servizio non c’è nulla di meglio del già citato kit da viaggio. Può capitare, però, di ritrovarsi in hotel e scoprire che nella valigia manca l’occorrente. Come fare? Basta ricordare che spesso le portinerie danno dei set che comprendono spazzolino e dentifricio. Possono bastare per lavare i denti prima di andare a dormire e al risveglio, subito dopo puoi comprare tutto ciò che ti serve in una qualsiasi farmacia.
Gomme da masticare: aiutano?
Situazione d’emergenza: non hai la possibilità di usare tutto il necessario per lavare i denti. Manca tutto? Acquista e mastica gomme allo xilitolo, aiutano a combattere i batteri che causano la carie .
Lo scovolino per denti non è altro che uno spazzolino interdentale che rende più facile la pulizia tra un dente e l’altro. Includerlo nella propria routine aiuterà a mantenere la bocca sana e a prevenire le infiammazioni. Lo scovolino può essere utilizzato anche per la pulizia di apparecchi odontoiatrici e di impianti dentali.
Lo spazzolino classico raggiunge solo il 60% della superficie dentale. La placca dentale causata dagli avanzi di cibo, si accumula proprio in quelle zone più difficili da raggiungere dallo spazzolino. Lo scovolino è in grado di rendere più completa la pulizia e, di conseguenza, di eliminare più placca oltre che evitare futuri problemi di tartaro.
Scegliere la giusta misura
Per avere il miglior risultato possibile è necessario scegliere la giusta misura dello scovolino per denti. Molto probabilmente avrai bisogno di misure differenti in base agli spazi interessati. Il dentista potrà aiutarti nella scelta. È possibile anche acquistare delle confezioni in cui sono presenti più dimensioni per trovare quella più adatta alle proprie esigenza.
Come si utilizza lo scovolino?
È necessario utilizzare lo scovolino una volta al giorno, preferibilmente la sera. Occorre spostarlo avanti e indietro alcune volte per ogni spazio interdentale.
Esistono dei dentifrici specifici da utilizzare con questo tipo di spazzolino. Quelli classici infatti contengono sostanze abrasive che possono essere dannose. Lo scovolino andrebbe cambiato come un normale spazzolino. Ovvero quando le setole risultano rovinate.
Perché utilizzare lo scovolino per denti?
L’utilizzo dello scovolino contribuisce ad un’accurata pulizia dei denti e aiuta le gengive a rimanere sane. Il cibo e la placca che si forma tra un dente e l’altro portano ad una situazione degenerativa.
Tra i denti si nasconde il 40% della superficie totale, ma qui risiede il l’80% dei problemi. Pulendo questa parte aiuta a prevenire malattia gengivali e carie dentali. La maggior parte delle radiografie vengono fatte per verificare la presenza di carie in queste aree nascoste. Lo scovolino non solo previeni le carie, ma anche malattie più gravi ad ossa e gengive.
Scovolino e filo interdentale
La maggior parte delle persone non utilizza il filo interdentale , Solitamente il problema è la difficoltà nell’utilizzo e la scomodità. Ciononostante si tratta di un ottimo metodo per la pulizia interdentale. Se già si utilizza il filo sarebbe meglio continuare ad utilizzarlo. Il problema è che solitamente i denti posteriori sono quelli più soggetti a malattie e carie . Lo scovolino per denti è molto più comodo da utilizzare in questi punti. Questo si può passare tra i denti con una sola mano e lo rende molto più pratico. Grazie a questi punti a favore è molto più probabile che una persona utilizzi lo scovolino rispetto al filo interdentale.
Un altro vantaggio dello spazzolino interdentale è la sua flessibilità. Il filo ha qualche limitazione in quanto forma una linea retta. Le setole dello spazzolino invece non hanno questo problema.
Gengive sanguinanti
Quando si inizia ad utilizzare lo scovolino per denti è possibile che le gengive inizino a sanguinare. Non si tratta di una cosa di cui preoccuparsi. Solitamente si tratta di un’infiammazione preesistente che provoca l’indebolimento dei vasi sanguigni. Questa è dovuta alla placca che non è stata rimossa a causa di un’igiene orale poco adeguata. Una volta rimossa la placca la gengiva guarirà e non sanguinerà più. Se però quest’ultimo persiste è consigliato andare dal dentista per scoprire la causa e risolvere il problema.